Narratorio grafico 1976-’84 (1)
di Ennio Abate
Nel marzo 1986 preparai una prima bozza di fotocopie del mio narratorio grafico (che poi diventerà “di Tabea Nineo“). E’ composta da 174 disegni, tutti in b/n e realizzati con inchiostro di china e pennino tra il 1976 (anno in cui terminò la mia esperienza politica in Avanguardia Operaia) e il 1984. Il senso dinamico e drammatico di questa ricerca , sempre divisa e oscillante tra immagine e parola (qui), si coglie leggendo le voci dell’Indice (cfr. Appendice): delle sezioni: Salernitudine, Mortificazione del sogno contadino, Immigratorio, Samizdat, poi riprese in vari modi anche nelle mie Poeterie e nel Narratorio; e dei titoli che improvvisai al momeno selezionando i 174 disegni. Pubblico i disegni (pochi) di Erbario aggiungendo oggi brevi note e il richiamo possibile a un testo in versi del mio Reliquairio di gioventù. [E. A.]
forte contrasto bianco e nero
e poi quel tratteggio che sembra simulare foglie d’erbe
e un contorno d’albero come trafitto o racchiuso sostenuto
o sono vie e non palizzate
e rami quelle
forme nervose e tozze
e c’è o no legame con…
CAMPAGNA Ma nella tana delle lucertole nei rigagnoli nei gusci di noci sotto le foglie in mezzo ai nidi abbandonati daIle passere e dappertutto nei luoghi dove luce e calore neppure supponevano un silenzio c’era… [Ma dint’e lacertele miezz’e nire abbandunate addo` a luce e o cavere manch’o penzavane…] (da E.A., Reliquario di gioventù (1958-'63)
APPENDICE
NARRATORIO GRAFICO 1976-84 MARZO 86 INDICE A SALERNITUDINE A.1 ERBARlO 1 Rami e cardi 2 Macchina vegetale 3 Vegetazione bloccata 4 Sradicamento 5 Fascine ossificate 6 Vimini schiacciati 7 Carbonizzazione A.2 BESTIARIO 8 Elefantino confuso 9 Composizione con cane 10 Cavallino sorridente 11 Uccello perplesso 12 Cavallo immusonito 13 Oca in agguato l4 Cavallo stremato 15 Neonato protetto sopra da un animale e sotto da un vegetale 1 6 Cucciolo timido 17 Gallo e gallina in vedetta 18 Faina insospettita 19 Cucciolo espansivo 20 Uccello tentatore 21 Cane immerso in pensieri vegetali 22 Lupo sventato 23 Uccello notturno 24 Talpa esploratrice 25 Ippopotamo seduto su un serpente 26 Avvoltoio scostante 27 Serpente afflitto 28 Avvoltoio mascherato 29 Gallina morta 30 Animale morto 31 Cavallo disperso nella città 32 Tre animali ossificati 33 Gabbiano e anitra ossificati B. MORTIFICAZIONE DEL SOGNO CONTADINO B1 Reliquario vegetale di gioventù 34 Giovane che pensa al fico d’lndia 35 Giovane che abbraccia una pianta 36 Giovane che s'arrampica su una pianta 37 Giovane che cade da una pianta 38 Portafascine addolorata 39 Giovane che finge di portare fascine 40 Giovane con un rimorso vegetale 41 Giovane e tovaglia fiorita 42 Giovane di fronte ad un albero in agonia 43 Giovane che porta via una reliquia vegetale B.2 Storiella sarcastica [?] sul lupo contadino [DA RIVEDERE E RIORDINARE] 44 Lupo afflitto 45 Giovane, albero e lupo credulone 46 Facile cattura del lupo sdentalo 47 Lupo alla berlina 48 Lupo agonizzante 49 Lupo morto 50 Giovane che racconta ad un gatto del diabolico lupo S1 Lupo diabolico 52 Giovane che sottomette il lupo diabolico 53 Monumento al lupo rincitrullito 54 Giovane che stacca la coda al lupo B3 Metamorfosi del cavallo classico 55 Giovane che s’introduce furtivo nel mondo pagano 56 Giovane che familiarizza col cavallo classico 57 Giovane che si idealizza in groppa al cavallo classico 58 Parodia della cavalcata delle valchirie 59 Omaggio inquieto al cavallo picassiano 60 Leggerezza di don Chisciotte 61 Giostra 62 Monumento 63 Giovane caduto dal cavallo classico 64 Disarcionamento grottesco dal cavallo classico 65 Rovina del giovane e del cavallo classico 66 Salto nel tragico dal cavallo classico geometrizzato B 4 [Le gioie dell’ educazione cattolica* [Da ri vedere] C. IMMIGRATORIO C 1 Spleen del pendolare 78 Autocommiserazione 79 Rattrappimento 80 Sfinimento 81 Risentimento 82 Tetraggine 83 Dissipazione 84 Rammarico 85 Compassione 86 Freddezza 87 Umiliazione C.2 Corpi e maschere 88 Ginnastica nostalgico 89 Corpo impacciato 90 Corpo ambiguo che si maschera 91 Sgomento per la mascheratura incomprensibile 92 Mimo della falsa comprensione 93 Mimo dell'animalità primitiva 94 Maschera animalesca che acceca e ingombra 95 Sbirciata 96 Maschera che finge di cancellare i desideri sullo specchio 97 Maschera sarcastica 98 Maschera sboccata 99 Doppio trucco della maschera 100 Maschera della distrazione 101 Doppia maschera 102 Maschera appostata (rintanata) 103 Maschera sofferente 104 Maschera curiosa 105 Maschera psicanalitica 106 Maschera che si sdoppia 107 Maschera che si abbraccia 108 Maschera sdoppiata e passante con molte maschere C.3 Immagini materne e femminili 109 Madre vista di spalle 110 Madre piegata sui limoni 111 Madre piegata 112 Madre che si piega su una pianticella 113 Donna che si nasconde 114 Dormiente 115 Donna con canestro di frutta sul capo 116 Fanciulla seduta 117 Fanciulla impettita 118 Fanciulla imbronciata 119 Donna senza volto e impacciata 120 Donna che dorme e volta le spalle 121 Donna seduta che trattiene una fiamma 122 Donna che legge 123 Madre che lavora a maglia 124 Volto di fanciulla D. SAMIZDAT D.1 Presepe proletario 125 Veglia alle case occupate 126 Sciopero 127 Manifestazione 128 Cassintegrati 129 Manifestante 130 Ah, la rivoluzione del 17... 131 Per Canto degli ultimi partigiani di Fortini 132, Ammazzamenti 133 Sprofondamenti 134 Involto 135 Racchiuso 136 Irrigidito 137 In pesante tensione D.2 Inquietudine 138 Attacco 139 Combattimento 140 Ombra che si sorprende 141 Sobbalzo 142 Gesticolazione 143 Ombra che si lacera 144 Incoerente 145 Paura 146 Difesa imbarazzata 147 Bang! 148 Compassione 149 Orrore D.3 Ricognizioni 150 Decifrazione di segni 151 Cauta esplorazione 152 Approfondimento 153 Osservazione casuale 154 Introspezione 155 Riflessione calma 156 Convinzione 157 Verifica 158 Riconoscimento di variabile 159 Inclinazione profonda 160 Intuizione fragile 161 Ipotesi in smarrimento 162 Sorpresa 163 Abbandono d’ipotesi 164 Scoperta 165 Procedimento paziente D.4 Nuove attese 166 Riflessione ponderata 167 Ragionamento 168 Ispirazione 169 Utopia 170 Fiducia 171 Sogno 172 Immaginazione 173 Attesa problematica 174 Attesa buona [?]
ho visto e molto apprezzato numerosi dei disegni in bianco e nero di T.N., in quanto pubblicati nel tempo su Poliscritture e sul Narratorio di Ennio Abate-Tabea Nineo…disegni e scritti illustrati che ripercorrono momenti, cambiamenti, stati d’animo, entusiasmi e sconfitte, amare delusioni nella vita personale e collettiva dell’autore, variamente descritti con simpatia, affetto, umorismo, ironia, sarcasmo, disgusto, orrore…insomma la gamma completa di sentimenti e di emozioni inevitabili nel nostro cammino…Se posso fare semplici mie osservazioni…
In Salernitudine le radici del sud, la presenza viva di erbe, di bestie e di tradizioni contadine, a cui si accompagnano il candore dell’infanzia e la sorpresa delle scoperte , che non escludono sofferenza e morte, sono sempre presenti, per fortuna…e sono la base positiva che resta un patrimonio saldo e vitale nell’animo dello scrittore-artista pur nello svilupparsi nella crescita di crisi profonde derivate dal contatto, in contrasto con la natura non sempre rasserenatrice ma comunque accettabile nelle sue leggi, di un ambiente colonizzato dai poteri forti, chiesa e politica e, di conseguenza, segnato da esperienze traumatizzanti…In questo duro contrasto sembra incominci a traballare Il Sogno contadino, non piu’ in grado di sostenere la complessità interiore di un giovane in evoluzione…Si prospettano la rottura con l’ambiente circostante e la partenza inevitabile verso un nord che promette di offrire l’agognata liberazione da legami e condizionamenti soffocanti e la possibilità di lotta nei movimenti, vedi il ’68. Ma le condizioni sono durissime e le delusioni militanti eure affettive sono pesanti: Immigratorio…A colpirmi in questa sezione è il capitolo: Corpi e maschere, che, secondo me, si tinge di tragico in quanto sottintente, in uno specifico periodo, un rapporto tormentoso del narratore con se stesso, percio’ anche con gli altri… compresa, anzi centrale, quello con la figura femminile…Si arriva cosi’ alla seconda parte della vita, quando prevale l’esigenza di mettere ordine ai pensieri, alle proprie idee sui rapporti interpersonali, sul mondo, sulla società, su poteri costituiti: Samizdat…
A sostenere l’approccio alle mai finite prove rimane, secondo me, il legame profondo con la radice salernitana, il presepe proletario del bambino Ennio, come rappresentazione del mondo, come possibililità di riscatto , di rivoluzione a realizzare l’ideale, sempre calpestato, di giustizia. Inquietudini, ombre, paure continuano a seminare il percorso di una vita attraverso le varie età, sebbene con molti traguardi raggiunti, ma si fa piu’ prudente, in ricognizione di strade spesso minate, che fanno affiorare dubbi, smarrimenti, ma anche nuove scoperte…L’ultima sezione, Nuove attese, sembra aprirsi ad una sintesi piu’ speranzosa, non esclude Utopia ed Immaginazione, che non sono strade chiuse nè astratte congetture, possono fornire segnali, risposte dal futuro e non solo dal passato…Attesa problematica…Attesa buona(?)
Sarebbe bello vedere raccolti scritti e disegni di Ennio Abate-Tabea Nineo in una sorta di album illustrato intorno ad una vita e a circa un secolo di storia di tutti, emblematica per molte.i …Ho voluto immaginare troppo? Sono sta presuntuosa? Nel caso mi scuso…
@ Annamaria [Locaelli]
Grazie per aver voluto «immaginare troppo». E grazie pure del sostegno che mi hai dato da tempo coi tuoi commenti sia qui su Poliscritture che sul blog Narratorio grafico di T.N.
Nell’Indice che ho pubblicato in Appendice cogli bene i sentimenti di un doppio e prolungato tentativo di formazione (prima al Sud e poi al Nord), che a me pare (a posteriori) sia andato incontro a due sconfitte.
Sia il «sogno contadino» (a stento assaggiato nel primo dopoguerra) che «le gioie dell’educazione cattolica», intraviste in una città di provincia negli anni ’40-‘50 , e sia quello «operaio» o «rivoluzionario» del ’68-’69, accolto tra Milano e il suo hinterland, sono stati da me vissuti mentre savano già morendo. Potrei dire che molto presto mi sono accorto che la volenterosa formazione si andava trasformando in elaborazione di lutti (ripetuti). E forse proprio perché «inquietudini, ombre, paure continua[va]no a seminare il percorso di una vita attraverso le varie età», nei disegni è prevalso (parecchio) il nero.
Quindi, a differenza di te, non vedo «molti traguardi raggiunti», anche se Utopia ed Immaginazione resistono ( ma azzoppate).
Sì, sarebbe statto bello raccogliere in un libro-album questi e altri disegni o dipinti accumulati in tanti anni, ma – altro segno delle sconfitte – ho sempre avuto la netta sensazione che possano interessare solo pochissime persone.
Non so se sarebbe possibile realizzare quel libro-album solo scritto o anche online, nel secondo caso che possa interessare solo pochissime persone non credo sia vero.
a volte penso che noi che abbiamo respirato, nel piu’ profondo del nostro essere e concretamente, “il sogno contadino”, in pienezze e aspettative personali e sociali, dopo i “tradimenti” di piu’ di una generazione, siamo qui arrivati come i nativi nelle riserve indiane… Penso: “Come ci siamo allontanati”, una frase di F. Fortini che mi viene bene, anche se non corrisponde esattamente al significato originale. Le nostre volontà, se non per reazione autodifensiva e difensiva, in un certo senso c’entrano poco…siamo qua arrivati, dopo aver smarrito molto spesso la strada, ad un luogo che in qualche modo ci è estraneo…pero’ piu’ consapevoli e allora ci voltiamo indietro, guardiamo da dove siamo partiti e decidiamo di tenerlo in piedi quel sogno perso nella nebbia. Gli diamo persino le stampelle per tenersi ritto e tentare un passetto dopo l’altro…
Tutto cio’ per dire, Ennio, che i tuoi disegni e scritti, la tua storia d’origine e gli sviluppi, non da sconfitti ma da smarriti, me l’hanno saputo rinverdire quel sogno…
Penso che nessuno oggi, tra le persone giuste, possa sentirsi vittorioso, o aspirarvi, sarebbe offensivo per tutti…Quei disegni e scritti sono semi lanciati alla terra e affidati al vento…Non si sa quando e come verranno recepiti, se da essi spunteranno erbette o maestosi alberi…è indifferente in ogni modo, sempre vita rigenerante. Noi comunque non vedremo perchè i semi di oggi sono affidati al tempo lungo, come un vento senza confini. Importante è sostenere il “sogno”, anche diversamente declinato…