La spassosa inanitá del mondo

PENSIERI DOMENICALI

di Donato Salzarulo

«Ora che ci penso, Manganelli è l’opposto dell’intellettuale engagé (e parliamo di un’epoca in cui non esserlo era considerato un crimine). Tanto l’impegnato di professione si mobilita solo in nome di cause di importanza nodale scegliendo con cura argomenti elevati: democrazia, socialismo, legalità, giustizia sociale, ecologia…tanto Manganelli trae spunto e ispirazione da quisquilie. Tanto il mandarino pontifica, inveisce, sacramenta, tanto Manganelli dubita, blandisce, sta sempre lì a schermirsi. Tanto il militante parla a nome di tutti noi, tanto Manganelli ha ritegno a parlare persino per sé stesso. Tanto l’attivista di lungo corso è musone, giudicante, sicuro del fatto suo, tanto Manganelli è ilare, indulgente, malcerto. Peccato che il più delle volte le intemerate del guerrigliero siano rozze e corrive, a dispetto delle frivole e tuttavia così squisite divagazioni di Manganelli capaci di rivelare la spassosa inanità del mondo.»
(ALESSANDRO PIPERNO, La Lettura, n° 516 del 17 ottobre 2021, pag. 29)

DELL’ALTRA METÁ DEL LIBRO DEVE OCCUPARSI IL LETTORE

«Si scrive solo una metà del libro, dell’altra metà si deve occupare il lettore»
(Joseph Conrad, citato da Gianfranco Ravasi nell’articolo “Il buon scrittore tiene la Bibbia aperta” apparso sul Domenicale del Sole 24 ore del 17 ottobre 2021, pag. III)

Non sono un intellettuale engagé (ma esistono ancora?), non sono un impegnato di professione neanche un mandarino che pontifica, inveisce, sacramenta (non ho cattedra all’Università, né sui giornali nazionali o nelle rubriche radiotelevisive), non sono un militante che parla a nome di tutti (quando riesco, dico, al massimo, ciò che penso), non sono un attivista di lungo corso della carta stampata né un guerrigliero…eppure, dopo aver letto, che Piperno – lui sì che è attivo, è impegnato, pubblica, ha vinto il premio Strega, ha cattedra, ecc. ecc. – invita a leggere Manganelli perché rivela “la spassosa inanità del mondo”, se mi fosse possibile, lo diventerei seduta stante: cioè (ah, questo cioè di altre epoche!), diventerei intellettuale engagé, impegnato di professione, ecc. ecc. Ma le pare sensato, signor Piperno, che un lettore, il quale deve occuparsi, teste Conrad, dell’altra metà del libro, lo faccia per ritrovarsi tra i neuroni la rivelazione della “spassosa inanità del mondo”? Se il mondo è vacuo e inutile, anche i libri di Manganelli lo saranno. Per quanto i suoi standard stilistici siano altissimi, dai suoi esercizi edonistici e dalle sue frasi voluttuose il lettore non potrà ricavare neanche il banale pugno di mosche. Altro che rivisitarlo! Lasciamolo dormire il sonno eterno e non se ne parli più.

1 pensiero su “La spassosa inanitá del mondo

  1. Caro Donato, condivido e sottoscrivo in pieno. Quanto hai ragione! E quanto fastidio m’ha dato sentire parlare così sprezzantemente da Piperno dell'”intellettuale engagé”! Ciao, Massimo

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