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Una serata con Majorino

di Donato Salzarulo

La scuola, che ho diretto per un quarto di secolo, programmava annualmente tre “Incontri con la poesia” e invitava i poeti a parlare della loro attività, partendo, magari, dal loro ultimo libro pubblicato. Nella serata del 14 Ottobre 2008, l’invitato era Giancarlo Majorino. L’ultimo suo libro da cominciare a conoscere, assaggiando, per l’occasione, qualche pagina era «Viaggio nella presenza del tempo» (Oscar Mondadori, 2008, pagg. 424, euro 13). L’incontro venne introdotto dal sottoscritto: un po’ nei panni del dirigente scolastico che fa gli onori di casa, un po’ in quelli del lettore di poesia che frequentava (e frequenta) da tempo, anche se con una certa discontinuità e con attrazione intensa ma altalenante, l’opera omnia del poeta milanese. Di seguito, la mia introduzione alla serata e gli appunti sulla conversazione che ne seguì, stimolata anche dalle domande che Ennio Abate gli rivolse. [D. S.]  Continua la lettura di Una serata con Majorino

Il viaggio di un cetomedista

di Ennio Abate

O Dio, se si potesse leggere nel libro del destino
e vedere come il volgere del tempo
appiana le montagne, e i continenti,
stanchi di restar solidi, si stemperino
nel mare; e veder altre volte
che la cintura costiera dell’oceano
 è troppo larga per i fianchi di Nettuno; come i giochi
 del caso e il mutamento colmino la coppa
 dell’instabilità con liquori diversi!
Oh, se questo si vedesse, anche il più spensierato
dei giovani, guardando il suo cammino futuro,
 i pericoli passati e le prove a venire,
chiuderebbe quel libro e vorrebbe morire»

(Shakespeare, Enrico IV  citato in Viaggio nella   presenza del tempo, p. 294)
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