Il complotto “Tayvis” (Taylor-Travis)

Bollettino elezioni americane (1)

di Raffaella Ferraiolo Depero

Taylor Swift è una emissaria di George Soros, lavora per Biden ed è pronta a fare l'endorsement del presidente democratico durante l'intervallo del Super Bowl di domani dove giocheranno i San Francisco 49ers contro i Kansas City Chiefs. La pop-superstar e il suo fidanzato Travis Kelce, campione dei Kansas City Chiefs, non sono una coppia autentica, infatti la loro relazione è una macchinazione del deep-state, e i due fanno parte di un’operazione psicologica progettata per indurre gli americani a sostenere la sinistra. OH! i due sono anche amanti di Anthony Fauci e dei vaccini.

La CIA, oltre ad essere occupata a smascherare il Coverup della morte della Principessa Diana, è ora occupatissima a truccare il Super Bowl per far vincere i Kansas City Chiefs, in modo che Travis e Taylor possano annunciare che loro sostengono Biden di fronte a tutta l'America, incollata davanti alla TV.

Queste di sopra fanno parte della sorprendente serie di oscure teorie complottistiche e di affermazioni selvagge che attualmente circolano nell’ecosistema dei media conservatori. E potrebbero permettere di dare uno sguardo sul futuro del Partito Repubblicano, che non ha più programmi da proporre.

Lo stile paranoico nella politica dei Repubblicani non è un fenomeno nuovo. I meccanismi del ciclo di feedback tossico sono semplici. Gli influencer conservatori si schierano su un nuovo fronte nella guerra culturale, che a sua volta attira l’attenzione dei media conservatori più importanti. Quindi, diffondono la narrazione a un movimento MAGA (Trump) che è intriso di teorie della cospirazione e pronto ad aspettarsi risultati truccati.

Attaccare la più grande icona musicale americana, che ha un enorme seguito tra i giovani, non è la strada verso la vittoria a novembre. Eppure pochi sono intervenuti per spegnere gli incendi o denunciare la follia, perché il GOP è il partito di Trump e Trump è ossessionato dal fenomeno Taylor Swift. (Basti pensare che più di 35.000 18enni si sono registrati per votare a seguito di un post di Swift).

La scritta della terza foto: “Non so perché alcuni uomini sono cosi spaventati da me a un football game.  Pensavo che avessero smesso di guardarli da quando Keapernick [qui]si inginocchiò durante l’inno nazionale”.

11 pensieri su “Il complotto “Tayvis” (Taylor-Travis)

  1. Non vorrei sembrare antipatico, ma se è vero che Trump e il suo circolo e quelli del MAGA propagano complotti fantascientifici, però…abbiamo un presidente che oltre ad essere un po’ rimbambito è anche il peggior guerraiolo dai tempi di Bush; grazie a lui ci ritroviamo di colpo l’economia europea distrutta, e con quella anche l’Europa come entità e la guerra come narrazione quotidiana. È vero che i flli Koch appoggiano Nikky Haley, ma chi fa i loro interessi è Biden.
    Fortunatamente noi non dobbiamo scegliere, ma forse per noi è meglio uno che di guerre non ne ha fatte. La democrazia americana andrebbe a rotoli? Se la democrazia è quella cosa che esportano a cannonate direi che non ne soffrirebbe molto

    1. @ Paolo [Di Marco]

      Non è questione di antipatia ma di ‘cupio dissolvi’ o di ‘tanto peggio tanto meglio’ sì.
      Il terribile è che gli americani dovranno scegliere e sceglieranno tra uno “un po’ rimbambito” e uno “sfasciaimpero” e “noi” abbiamo poco o nulla per sentirci “fortunati”, tanto le conseguenze di quella loro “scelta” ci piomberanno addosso.
      Leggo e condivido quanto ha scritto sulla sua pagina FB Claudio Vercelli:

      “GOVERNARE SULLE ROVINE. QUINDI, COMPRENDERE LA POSTA IN GIOCO: COS’È ALLORA LA MORTE DELLA POLITICA (in genere rivestita con i panni dell’intransigenza insindacabile)?

      Al dunque: Donald Trump, ovvero questo signore in effige, qualora nulla muti nello scenario statunitense, in tutta probabilità vincerà le elezioni presidenziali del tardo autunno 2024. Per sfiancamento altrui, quindi non per “virtù” proprie. In quanto non contano i progetti personali bensì la delusione collettiva verso il presente. Se ritornerà alla White House, ne vedremo – nel qual caso – delle belle. Con tutte le conseguenze delle circostanze date, come tali ad oggi solo in parte prevedibili nei loro effetti di lungo periodo. Di certo, permetterà alla Cina di mangiarsi Taiwan. Poiché è un ventriloquo che converge con Putin, Xi Jinping, Erdoğan, Milei, un Bolsonaro alla ricerca di rivincite e molti altri ancora, accomunati tutti dall’essere in cerca di rivalse. Al pari, in fondo, dei loro elettori. Tra i primi, per capirci, si colloca anche Benjamin Netanyahu. ”

      (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0DVUcjApWCc7pdvnzT9C2AeFYsNz1jBnrGhfSzfQpZxSBaWdm6mwjJPQScvVyuVkjl&id=100070172837452)

      Del resto “Il tramonto della politica” di Tronti è del 1996…

      1. Ma Vercelli pensa ancora che Biden rappresenti per il qualcosa di meglio di Trump; e questo è molto miope: non è che Trump fa eleggere i Bolsonaro e i Netanyahu: vengono tutti eletti dalla stessa base fatta largamente di evangelici (30 milioni sia per Trump sia per Bolsonaro) e altri reazionari; e cosa fa Biden con Netanyahu? Lo abbraccia, ogni tanto dice non fare troppo il cattivo, e intanto gli da tante tante armi e mette il veto all’ONU. Non scherziamo, un po’ di storia va ripassata, e Biden è uno dei peggiori guerrafondai della storia americana; compresa la guerra alla Cina che sta avvicinando a lunghi passi, da quella commerciale alle provocazioni con le parate militari nel mar della Cina; quindi la preoccupazione di Vercelli per Taiwan è commendevole, ma fa da schermo ad uno schieramento pro guerra che dovrebbe far paura. La politica è realismo, ..e che almeno possiamo vivere questi ultimi decenni della Terra senza bombe nucleari che giocano a rimpiattino sulle nostre teste (e nelle nostre città); mi fanno paura questi intellettuali che in nome di ideali (?) democratici (???) fanno finta di non vedere tutto il male che gli USA stan portando in giro. Un poco di materialismo sarebbe forse meglio dello psicologismo per corrispondenza che vede ventriloquio e rivalsa come motori delle cose, e vedere a chi erano andate la volta scorsa e vanno ora le preferenze dei fili Koch aiuta a capire.

  2. Scusi, quale complotto? Cosa c’è di strano nell’usare popstar a scopo politico?
    O crede – per esempio e per venire a noi – che Sanremo non abbia come scopo principale, oltre a quello di vetrina commerciale (pilotata) per le major del settore, anche quello di condizionamento politico e sociale?

  3. Uno schizzo sull’amaro-disperato della desolante situazione…

    SEGNALAZIONE

    Raffaele Simone (Pagina FB)

    PICCOLI PENSIERI GEOPOLITICI – 1
    1. Quando Nethanyahu informa che porterà la guerra fino a Rafah, intende semplicemente dire, per chi non lo avesse capito, che vuole sterminare i palestinesi fino all’ultimo, hamas o bambini innocenti non fa differenza. Vuole anche radere al suolo le loro case, che, a quanto si vede, sono povere o poverissime. Non sa, il folle, che questo riaccenderà la miccia che fu innescata nel 1947 da Ben Gurion e i suoi e che non si spegnerà mai, in quella regione e nel mondo intero.
    2. Quando l’Egitto informa che non intende aprire il passaggio di Rafah ai palestinesi in fuga e anzi alza muraglie di metallo per impedirlo, per “non alterare l’equilibrio di popolazione nella zona”, vuol dire che gli arabi non si vogliono mica tutti bene, a parte le divisioni di setta.
    3. Quando si usa la formula “due popoli due stati”, si dice una frottola inattuabile, buona per i gonzi. Come si tagliano i territori per i due stati? per dritto, come una torta? o a zigzag? E quale dei due popoli si sposterà dall’altro lato? gli israeliani o i palestinesi? E in che direzione? Qualcuno sa che un terzo del territorio di Israele è desertico? Questo metodo è stato usato dai turchi coi greci di Anatolia, dai russi coi polacchi dell’est, dagli jugoslavi con gli italiani di Istria — ed è un orrore. Qualcuno ricorda che intanto i coloni (così a destra che considerano lo stato di Israele debole e cedevole e preferiscono trafficare con Hezbollah) continuano a costruire orribili quartieri a ridosso delle campagne della Cisgiordania per provocare gli agricoltori palestinesi, e che le grandi immobiliari già fanno pubblicità a “villette sul mare” nella zona di Gaza?**
    4. La signora von der Leyen, oltre ad attribuirsi poteri che non ha (dice e disdice a proposito dei fitofarmaci nell’agricoltura, promette ammissioni UE a Ucraina e altri ecc.), ha firmato contratti insensati e segretissimi per le forniture di vaccini Pfizer, che prevedono pagamenti (ma scontati) anche per le confezioni che non vengono ritirate. Inoltre, si scopre tardi che è moglie di un uomo di big pharma.
    5. In Ungheria si graziano i pedofili, si trattiene per un anno in carcere duro una ragazza che ha dato un ceffone a un nazista e si protegge con la polizia una manifestazione nazionale di nazisti. (Chi non ricorda bene, può vedersi il bellissimo film Music Box, che racconta proprio delle simpatie naziste degli ungheresi e di quel che combinarono.) Espellerli dalla UE e boicottarli mi pare obbligatorio e urgente.
    6. “Una guerra ogni tanto, anche qua vicino”: questa è la sintesi di quel che molta gente di potere racconta in questi giorni. L’Europa si riarma, la NATO si comporta come uno stato sovrano, Crosetto vuole l’educazione militare e i finlandesi già la fanno. Si riparla di militari della riserva (io sarei uno, sono capitano).
    7. Il ciclo post-bellico della pace sembra finito. Gli esseri umani hanno bisogno di ammazzarsi, niente da fare. La metafisica concreta, e anche i cosi di Recalcati, ci servono a poco.

    PS QUESTO PER RIDERE 8. La famiglia Agnelli, tutti i soldi che ha ricevuto dallo Stato per decenni, per fabbricare vetture tra le più brutte del mondo e per impedire che il Paese avesse una rete ferroviaria adeguata, li ha messi al sicuro per tranquillità in qualche paradiso fiscale. Urge ritoccare i necrologi dell’avvocato e della sua signora, che fingeva di risiedere in Svizzera.
    ** Interessantissimi documentari sulla situazione in Palestina e in Israele si trovano su Arté, accessibile via YouTube

    (da https://www.facebook.com/raffaele.simone1/posts/pfbid05HDEKLRMamAXKvEy1AwqcizUopx5UFe4TrV3feRpbQcQjjRq4igPw2F5X9ATcXURl)

  4. D’accordo su tutto tranne sul bisogno di ammazzarsi: non è umano (v. Graeber),lo è diventato solo per l’homo capitalisticus servus imperialis

  5. In un certo senso il “complottismo” è la teoria adeguata alla follia politica del presente. Non fosse che anche di complottismo si muore. Ancora non io, né i lettori del sito, ma di complottismo ci impoveriamo: alla disperazione? Quando ci fu nella Storia una situazione come questa, ridicola e stupida, ma dall’esito sicuramente tragico? Generale? Certo che no, perché non credo avesse ragione Brecht: “La guerra che verrà/Non è la prima.(…) Fra i vincitori/faceva la fame la povera gente egualmente”.
    I vincitori la povera gente non se la permetteranno.

  6. Cara Cristiana, complottismo è una di quelle parole usate per seppellire i morti..senza fanfare. Hanno inventato la favola di Qanon (che favola è, non certo immagine di complotto) e l’hanno messa insieme all’assassinio di Kennedy, alle Torri Gemelle e, perché no, a piazza Fontana: dicendo tutto complottismo; sputato addosso ai critici come insulto.
    Qui da noi di complotti un po’ ce ne intendiamo, dai tempi di Cicerone ai Borgia fino, perché no, ad Andreotti; quindi teniamoceli stretti, che ci servono a capire le cose che altri vogliono nascondere; e lasciamo agli americani (e ai giornalisti del Corriere) le loro favole.

    1. @ Paolo Di Marco: I seri e veri complotti di cui scrivi non sono il complottismo intinto nella paranoia di cui il testo dell’articolo, né lo strumento propagandistico di cui si serve una politica infima, che pure raccoglie consenso a milioni di voti: questo complottismo va chiarito, invece!

      1. cara Cristiana
        mi preoccupa solo il termine: viene indicato come complottista tanto chi parla dei complotti veri come chi racconta favole, ed è diventato un luogo comune sulla stampa padronale (da ReMonarchica al Corrierino dei piccoli fino all’Ol’YorkTimes) per mettere in cattiva luce chi dice cose indiscrete;
        il che obbliga ogni volta a faticose precisazioni

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