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Guerra tra generazioni?

a cura di Ennio Abate

Su FB può ancora capitare che s’incrocino un giovane (o  ex giovane, a suo dire) d’oggi e un vecchio, abitanti entrambi  nella medesima città dell’hinterland  milanese. E, invece, di salutarsi e tirar  per la loro strada,  inizino  qualcosa che sta tra il dialogo spicciolo e il battibecco puntiglioso. Perché ce ne sono di cose non dette, mal dette, maledette alle loro spalle e attorno a loro.  E così  nei loro commenti  rispuntano modi – diversi? contrapposti? inconciliabili? – di vedere la città,  la sua storia, la vita politica locale e l’immagine di un possibile futuro.  Chi ha curiosità provi a leggere. Questo oggi passa per la mente e il cuore di due – un vecchio e un giovane/ex giovane – che vivono mugugnando e insofferenti  a Cologno Monzese. [E. A.]

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Fortini on the road

TUTTE LE POESIE DI FORTINI

Intervista di Redazione a Luca Lenzini curatore dell’Oscar Mondadori “Franco Fortini, Tutte le poesie”

Questa intervista a Luca Lenzini, il curatore dell’Oscar Mondadori (LXIV-858 p.) uscito nel 2014, che per la prima volta raccoglie tutte le poesie di Franco Fortini, fa ancora una volta il punto su uno scrittore, la cui lezione – posso dire con orgoglio – è presenza costante in molti discorsi che facciamo su «Poliscritture» (cartaceo e sito). Nelle sue risposte Lenzini tocca i temi dibattuti col pubblico che ha seguito le presentazioni del volume a Milano, Firenze, Torino e Roma tra il novembre 2014 e il maggio 2015: l’uscita in ritardo delle poesie di Fortini; l’«oscuramento» della sua immagine; l’inattualità (il suo essere «fuori tempo») della sua posizione culturale (il marxismo critico) in Italia minoritaria e apprezzata, dunque, soltanto da «una cerchia ristrettissima di lettori»; il recente interesse di studiosi stranieri “post-coloniali” per il Fortini “politico”; il fondamentale «tratto utopico», «sempre in cammino» e di un’«alterità irriducibile» della sua poesia. Pur ammirando la serietà e la competenza del lavoro critico di Lenzini – il più tenace e preparato tra i “fortiniani” che ho conosciuto in questi vent’anni che ci separano dalla morte dello scrittore – mi pare giusto – anche per avviare un confronto con Lenzini stesso ed altri – esprimere in questa breve introduzione all’intervista le mie fraterne riserve su due punti del suo bilancio: – è vero che la popolarità di uno scrittore può farlo diventare una “icona” mediatica logora (com’è accaduto a Pasolini), ma non credo che la circolazione negli ultimi anni quasi clandestina dell’opera di Fortini gli abbia paradossalmente giovato; e perciò credo che si debbano cercare le vie per far sì che la sua «alterità irriducibile» parli se non a tutti a molti (come del resto questo Oscar Mondadori pare stia ottenendo); – temo che la lettura che Guido Mazzoni fece di Fortini e della sua opera al convegno senese del 2004 sia stata l’inizio di una liquidazione della «alterità irriducibile» che fu non solo di Fortini ma di tanti; e il recente libro di Mazzoni, «I destini generali», di cui si sta discutendo sul blog «La letteratura e noi», sembra una conferma [E.A.]. Continua la lettura di Fortini on the road