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Cronache dalla provincia

di Marisa Salabelle

A un mese dalle elezioni comunali, che hanno visto la riconferma al primo turno del sindaco uscente Alessandro Tomasi (Fratelli d’Italia), noi pistoiesi, originali o acquisiti, possiamo azzardare un minimo bilancio. Che Tomasi avesse buone chance di essere rieletto era una cosa che girava nell’aria da mesi. Il sindaco dagli occhi azzurri è molto popolare in città: si fa vedere in giro, sorride ai bambini, saluta tutti, «è uno di noi». Non come quell’antipatico di Bertinelli, il suo predecessore, con quell’aria da intellettuale che si ritrovava. In fin dei conti i pistoiesi hanno sempre diffidato della cultura, e in questo Tomasi non li ha delusi. Sbolliti gli ardori giovanili, che lo avevano visto nascere in CasaPound, si è costruito un’immagine garbata, ha saputo barcamenarsi tra le diverse esigenze dei cittadini, è diventato persino amico dei partigiani conferendo il titolo di cittadino illustre a Silvano Fedi, eroe locale della Resistenza, e inaugurando senza batter ciglio diversi monumenti e lapidi alle vittime della guerra civile e della Shoah. Per il resto, il nulla: la manutenzione delle strade e del verde urbano, cavallo di battaglia della sua prima campagna elettorale, ha raggiunto i minimi storici, salvo risvegliarsi a ridosso delle nuove elezioni con asfaltature varie e inaugurazione di giochi nei giardini pubblici. Gestione dell’emergenza pandemica in linea con le direttive nazionali, un occhio di riguardo verso commercianti e ristoratori, devastazione di quartieri anche pregevoli del centro storico per installare immense piattaforme di cassonetti semi-interrati, crollo di un pezzo della cinta muraria che tuttora sta lì transennata e pericolante. Continua la lettura di Cronache dalla provincia

Chiuso il CAS di Vicofaro

di Marisa Salabelle

Chi la fa, l’aspetti!  dice il proverbio. Cioè:  Chi danneggia gli altri deve aspettarsi risposte e reazioni dello stesso tipo. Ma i proverbi dicono mezze verità (e valide per il mondo di una volta).  Che danni agli altri ha fatto  don Massimo Biancaloni?  La persecuzione (più che ispezione) fa parte della guerra agli immigrati e ai poveri, che è in atto  in maniera esplicita da parte del nuovo governo e in particolare dalla sua punta al Ministero degli Interni, il leghista Matteo Salvini. Non so perché ma mi è passato per la mente il titolo della commedia di Bertolt Brecht “TESTE TONDE E TESTE A PUNTA”. Non ricordavo la trama è l’ho ripescata sul  Web (qui). Ne riporto l’essenziale lasciando a voi i necessari aggiornamenti e  adattamenti : “Nello stato immaginario di Jahoo, la situazione economico-sociale è disastrosa. Non ci sono più soldi, c’è troppo grano e quindi il suo prezzo è crollato, i proprietari terrieri hanno sfruttato i contadini al massimo e questi hanno deciso di fare la rivoluzione. L’ambizioso Iberin riesce a farsi affidare pieni poteri dal re che, molto preoccupato, abbandona il paese. Iberin deve riportare la stabilità nel paese, stabilire l’uguaglianza, ascoltare i contadini. Invece decide di dividere la popolazione per tratti fisiognomici. A seconda della forma della testa, se tonda o a punta, i cittadini vengono infatti divisi in Cik e Ciuk. Si stabilisce così che le teste tonde sono quelle coscienziose, laboriose e fedeli e quelle a punta, al contrario, sono la causa della rovina e per questo debbono essere arrestate, processate e giustiziate. ” [E. A.]   Continua la lettura di Chiuso il CAS di Vicofaro