Su riposo dei morti, attendere e vero senso della vita

Enzo Cucchi, A Terra d’Uomo, 1980, carboncino su carta intelata, 180×210 cm, foto Giorgio Benni

di Franco Nova

I MORTI RIPOSINO, VIVIAMO LIETI

 

Un vento furioso s’è levato,
sono le proteste dei morti
convinti d’essere dimenticati.
Non è vero, i vivi ancor oggi
sono tristi e onorano i defunti.
Non basta a chi ricorda la vita,
pur non sempre piacevole ma
preferita all’assoluta inerzia.
Niente accade, niente ti vien detto,
il Nulla Eterno non ha idea
di chi siamo noi esseri mortali.
Nessuno in realtà ci conosce,
l’Altra Vita non ha sensazioni.
Viviamo qui fino in fondo,
amiamo i nostri cari trapassati
ma senza fretta di rivederli. 

DOLORE O GIOIA, SEMPRE VIVERE

La rimembranza è certo dolorosa,
la dimostrazione d’una coscienza
che mai smorza la viva sofferenza.
La mente si oscura di ombre cupe
che chiedono rispetto per i ricordi
di chi era sempre con noi e per noi.
Quante piene giornate passate
godendo dei comuni successi.
Mancava magari l’amore delle ragazze
prese dall’interesse per gli inutili,
disinteressate a più alte idealità.
C’erano poi le donne sensibili che
tutto l’amore versavano nei calici
dov’erano sensazione e comprensione.
Alla fin fine la luce della mente
vinceva il buio e svelava l’ignoto.
Il calore della scoperta ben meditata,
l’insuccesso una spinta a ritentare,
la gioia di un’insistente ricerca.
Ogni vita, lunga o breve, sempre
pienamente vissuta senza sosta
mai fermandosi per una delusione,
soltanto una pioggia dopo il Sole.

 

VIVERE E’ ATTENDERE

Quanto lungo il tempo dell’attesa
perché alla fine ci si possa amare;
sarà vero amore o solo stanchezza?
Anche Colombo dovette molto aspettare
prima di imboccare la via definitiva.
Il sentimento scocca la scintilla
che spesso si spegne senza provocare
incendio e nemmeno breve fiammata.
Siamo incerti su tutto e nessuno trova
in sé il sospirato senso della vita.
Abbiamo bisogno che qualcun altro
scopra in noi la qualità solo immaginata
perché dobbiamo pur vivere con gli altri.
Accontentiamoci della nostra fantasia
e cammineremo su un morbido tappeto.   



IL VERO SENSO DELLA VITA
 
Siamo lieti e tristi nel contempo
perché gli eventi sono contrastanti:
una giornata di pieno Sole
con nubi tempestose in arrivo.
Non sappiamo nulla del futuro,
una calma insana ci travolge e
forse dobbiamo attendere il peggio.
L’animo non è per tutti noi eguale,
in certuni ottimista in altri no,
la nostra fine non è decisa da noi.
Andiamo avanti per quel percorso,
non prediciamo la meta né la durata;
la non consapevolezza è la fortuna,
siamo entusiasti eppur finiremo presto.
In questo senso la vita è derisione,
ma non sappiamo se con simpatia
o l’avvilimento di chi troppo crede
e si sente al di là della notte.
L’importante è finire il percorso
e famosi o ignoti che siamo
nessuno dirà la verità su noi.
Saremo veramente tutti eguali.

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