Archivi categoria: ZIBALDONE POESIA E MOLTINPOESIA

Poesia e critica della poesia

Mi troveranno

di Rita Simonitto


Quando verranno
In mano non avró
gli odorosi petali del fiore
della ipocrisia,
e ancor nuda saró
dei fascinosi veli
della retorica.
Ad accoglierli un fanculoso
vaffa che incrini
i malefici cristalli
di una ideologia che di azzardo
giocó sui desideri
di un mondo migliore.
.
E ancor muto il mio grido
si spargerá nelle ancora silenti
nature selvagge seppur pronte
a nuovi destini.
Perché se anche impietose
indifferenti ruzzolando
le note della vita
stravolgono il senso delle cose
e peregrina la ragione
non si fa pensiero
la Spes, ultima dea
rimarrá aggrappata
ai bordi degli abissi.


19.10.25

Filippo Nibbi (18 ottobre 2025)

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A più concrete distanze

di Cristiana Fischer

A più concrete distanze
misurabili in anni e milioni
l’estranea mi arriva in parole
che mungono latte e portenti.
L’avversario costeggia il mio fiume
ha in mano la mia consistenza
mi tiene sveglia mi chiede
conosci l’assenza?

* * *

siamo gli spiriti dell’aria
ci distingue fogliolina all’ascella
del ramo siamo ospiti
invisibili in corpi penetrabili
siamo incontri e influssi
di sostanze viventi siamo rari
natanti in vortice vitale
ci incalza la tempesta infernale
e scorrendo memoria rendiamo
tributo al maestoso tremore
siamo viventi nel liquore
della profondità densità oscura
corpi di marea colonie di organi
radici e architetture di ingegno in misure
di conoscenza vera
che certezza chiama in vari modi
primario riconoscimento
relazione ai vivi orientamento
figurale in intrico d’ampiezza

* * *

Mia madre ci ha dato dei nomi
fuori dal tempo presente
il mio che medito su incarnazione
Eva che è madre dei viventi
e Federico che era il più debole
quello del re affogato nel breve
fiume del trapasso. Che preveggenza
di destino che segno
di antivedenza del futuro! in breve
simbolica esistenza l’assoluto
valore personale assicura

* * *
si inoltra e infittisce una foresta
di alberi astratti secolari
templi e meridiani celesti
anime di ferro in creature di argilla
e cespugli serpi e radici
allacciate e vibranti in buchi e nodi
foreste e frattali
lampi in reti neurali camminare
nei boschi in fiore
femmina sapiente da duecento
millanni intenta a generare

* * *

sassifraga estrae gli argomenti
generativa esprime i suoi tralci
si veste di materia in sostegno
si equilibra in ordini di palchi
offerta a luce e respiro
fiorisce in trasparenza
dal frutto spaccato rinasce
poesia vegetale

* * *

come fai a pensare ore e ore
sedici ore ventiquattrore a pensare
e dormire tra le ore
ah sì era ieri
come fai a distinguere
tra ieri e oggi in campagna
in collina tra i boschi e la pioggia
tra uccellini e il clima?
rotture del tempo
torture




Una Nota dell’autrice


Non so perché non ho mai cercato di pubblicare in libro le mie poesie (che scrivo da circa 70 anni). Sadio. Risultato? ne ho una caterva. Mi piacciono, le rileggo a distanza di anni e mi piacciono.
Ma quanti ne scrivono?
E quante di quelle altrui che leggo mi piacciono?
Sono un vento, un’anima che scorre.
Dicono qualcosa a qualcuno?
Non so: che interessa di me a chi?
Non affronto temi politici o sociali. E’, appunto, solo vento.
Rapido consumo, un’impressione, un piacere, forse.







Tre volantini improvvisati e veloci

di Ennio Abate


1.
e la gestione della crisi si sostituisce alla giustizia
e ogni resistenza è bollata terrorismo
e l’Occidente crollerà così cercando stabilità
non più giustizia /quella dei coloni israeliani
sarebbe l’avanguardia della civiltà occidentale/
ahi/ ahi/

2.
la poltica, quella istituzionale/
spettacolo, teatro, gioco delle parti, trasformismo
e la popolazione va in piazza /
saltando / sbeffeggiando le strutture
che quella politica organizzano/
sarà per un imperativo morale/
sarà perché tecnologizzata
e con ampie capacità autorganizzative
pensiamo che comincia un’altra scuola/
in piazza / in piazza

3.
frantumiamoci /dai/ in gruppuscoli faziosi
in feroce contrapposizione reciproca sul nulla/
minacce nucleari nascondetevi!/ apocalisse
industriale levati dai piedi/ distruzione dello stato sociale
chemmenefotteamme!/ e alleluia/
migliori nel denigrare / il ragionar verrà poi

(spunti da pagine FB del 5 ottobre 2025)


Tre poesie

di Cristiana Fischer


Il pensiero ha un innesto
nel corpo e non per caso
il corpo mortale conserviamo
pronti a tutto non a morte cieca
senza speranza. La virtù, la forza
apre i cieli oltre materie consistenti
miste di quanti e sostanzepensiero:
come se tutto svanisse in materia
come le anime dei morti adesso.

* * *
Io vedo te
che non ti vedi
e tu mi vedi
come io non so.
Il residuo infinito non raggiunto
anima i giorni di respiro.

* * *

Ma non sarà il pensiero razionale
a slegare il disegno equatoriale
che scioglie in vento la figura intera
ove spirito esulta e si rallegra
di vivi e morti in cori universali

Chille, st’amiche

di Ennio Abate

Filippo Nibbi (29 settembre 2025)


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Il giardino dei polipi con immagine

Nessuna alba finge

Dieci poesie e quattro disegni

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Civiltà terroristica

di Samizdat

«Gaza brucia, l’IDF colpisce con pugno di ferro, non ci fermeremo finché la missione non sarà compiuta». il ministro israeliano della Difesa Katz

quanto si pagherà
chi pagherà
per questa follia?

cantami o diva
del pelide Katz…
‘stu cazz!
funesti foste a Gaza
e al mondo intero

bruciate bruciate
comunque la chiamiate
solo morte portate

il mondo degli stronzi complici
resta a guardare
il mondo umano piange
odia e si rivolterà

C e r a l a c q u a

di Filippo Nibbi

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Ceralacqua con foto