Ballata svagata

di Annamaria Locatelli

Una fantasia irriverente
immaginare Dante camminare
tra la gente?
Magari per le strade di Milano
nel cuore della crisi
pandemico-sociale?
A passo svelto punterebbe
su Palazzo Marino
o su una delle tante periferie?
Sdegnerebbe, credo, i palazzi
del potere 
per confondersi con italiani e migranti,
gli abitanti
della Milano marginale,
nel suo costume di uomo medioevale
ben mimetizzato tra sari colorati
tuniche arabe chador e vesti arancioni,
a gran falcate nel viaggio spazio-temporale...
Ma, ahimè, da subito cadrebbe 
smarrito
nell'odierna selva oscura
e da fameliche belve
assalito...
Quale Virgilio potrà venirgli in aiuto,
suo e nostro?
Il gran Poeta ecco giunto
nella piazza
sotto al ponte maledetto
del Corvetto,
costruzione davvero surreale
a più mondi collegare,
il giardinetto spartitraffico
centrale
a dipanare matasse ingarbugliate
di destini fluorescenti...
Nel gran caos, proprio lì,
la Guida a Dante appare,
luminosa e possente,
femminile maschile Lbgt+
parimenti,
dal bel volto brunito
per amorose unioni
e viaggi di terra mare e deserti...
Divinamente Umana
la Nuova Commedia 
ci racconterà di un Domani

10 pensieri su “Ballata svagata

  1. E’ bella la tua canzone sulla tua zona, la sua geografia e i suoi abitanti. Ma credo che Dante si rivolgesse non solo ai povericristi, più che ai nobili e ai potenti. Tra di noi immaginiamo di essere la sostanza del mondo? Ahi, non è
    ancora vero. Certo il poeta sapeva di san Francesco, ma anche di papi e imperatori.

  2. ben pensata, ben scritta, didascalico-polemica, giusto da piacere al Divino Poeta, che forse avrebbe avuto qualche sbalordimento di fronte ad un possibile Virgilio e ad una possibile Beatrice in veste lgbt…

  3. Cristiana, grazie…non volevo ridurre l’immenso Dante alla mia favoletta. Solo dare voce alla speranza che ‘un’ Domani, troveremo la conciliazione, sciogliendo nodi che oggi ci contrappongono.. ma non senza lotta, papi e imperatori non si fanno da parte senza colpo ferire, cioè occorre affrontarli con lo stesso coraggio di Dante…

  4. Cara Annamaria, ho trovato la tua ballata molto ben riuscita, molto convincente. Dante, se non erro (reminiscenze un po’ lontane…), vedeva come soluzione per i mali italiani un bell’impero su modello romano: universale, multietnico e, quanto al modello, multireligioso e tollerante. L’Europa ha preso un’altra strada ed è bene che l’abbia presa, ma adesso siamo al capolinea.
    Mi ha conquistato la Guida, “luminosa e possente, / femminile maschile Lbgt+ / parimenti, / dal bel volto brunito / per amorose unioni…”.
    Come osservava Breton, l’eros è l’unica istanza veramente egualitaria.

  5. Cara Elena, condivido in pieno la tua ultima osservazione…diamo tempo al tempo e saranno le nuove generazioni a ibridarsi, mente e corpo, con amore…

  6. Mi sono ricordato cosa auguravo nel lontano 1997 al mio appena nato nipotino Riccardo; e devo ammettere, sì, che “l’Europa hapreso [- ahi! -] un’altra strada”:

    Gli auguriam fiero lo sguardo
    come quello di un leopardo;

    che abbia cur di sé e riguardo
    anche del più spinoso cardo;

    che dipinga come Leonardo;
    sviolineggi come Accardo;

    faccia salire popoli a bordo
    sistemandoli pur a babordo;

    non anneghi gli albanesi;
    sprema i ricchi troppo obesi;

    s’innamori alfin maliardo
    e bisbigli: “d’amor ardo!”

    a una bell’immigrata hard
    la quale avvolta in un foulard

    giri in tondo per il world
    speaking ever a lui one word:

    I love you, Richard, milord!

    (https://moltinpoesia.blogspot.com/2011/06/dizionarietto-moltinpoesia-anonimo-ode.html#more)

  7. Mi piace quest’idea di portare i classici dalla nostra parte. Anna Maria, tutto sommato, è prudente. Anch’io lo sarei. Si limita alla “fantasia irriverente” di immaginarsi Dante per le strade di una Milano marginale, confuso tra italiani e migranti, “ben mimetizzato tra sari colorati / tuniche arabe chador e vesti arancioni”. L’odierna “selva oscura” va ben oltre piazzale Corvetto e la fenomenologia del male è così ampia che di poeti-intellettuali “danteschi” ce ne vorrebbero parecchi. Pensando a Dante, Anna Maria si limita a segnalare l’esigenza di una “Nuova Divina Commedia”. Qualcuno pensa che, a suo modo, la stia forse già scrivendo e sulle pagine del Corriere della Sera di oggi dipinge un ritratto di Dante che sembra un suo fratello gemello: Roberto Saviano, senza far nome e con tutto il rispetto.

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