Archivi tag: progresso

Magris e Schiller

Dialogo tra un professore di filosofia e una studentessa

   di Donato Salzarulo

Giovedì 19 maggio 2005. Durante l’intervallo, una studentessa liceale dell’ultimo anno si avvicina al suo professore di filosofia, un sessantottino ultracinquantenne con occhiali e senza barba. Continua la lettura di Magris e Schiller

Elogio del post apocalittico

di Michele Nigro

    "Lo sa cosa facevo prima della guerra? Vendevo fotocopiatrici..."   (Generale Bethlehem, signore della guerra. Dal film "L'uomo del giorno dopo")

Perché il sottogenere post apocalittico, sia letterario che cinematografico, ci affascina e attira molti di noi? Perché siamo dei convinti estinzionisti? Perché siamo talmente pessimisti sul futuro dell’umanità che non riusciamo a prospettare un avvenire diverso da quello catastrofico? Perché odiamo i nostri simili e auspichiamo uno spopolamento del pianeta, caso mai fantasticando su di noi che, rimasti soli soletti, avremmo tanto spazio a disposizione? Perché non si farebbe più la fila ai negozi e non si userebbe più il denaro guadagnato andando a fare un lavoro che non ci piace? Niente di tutto questo; se anche queste “idee” ci hanno sfiorato, è stato solo per un attimo, pensando soprattutto alle condizioni reali e poco romantiche in cui ci troveremmo a vivere se tutto ciò si avverasse. 

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Alla fine del Novecento

Riordinadiario 1994

di Ennio Abate

Cosa ci aspettiamo oggi dalla storia o dagli storici? 
Qualcosa in questo mio vecchio appunto del 1994 potrebbe servire (forse) ad avvicinarsi più *criticamente* al tema del libro “Neofascismi”, che Claudio Vercelli presenterà a Cologno il 5 aprile prossimo. [E.A.]

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Un quadro e un manifesto


di Ennio Abate

Ho dipinto questo quadro in Sardegna, a Portoscuso, per la casa di Marinella Usai e Vincenzo Martinelli tra fine luglio e inizi di agosto 2018. Accostando quattro fogli di cartoncino 50 x 70 con fondo dorato, gli unici che ho trovato in una cartoleria del posto. In un primo momento, non avendo a disposizione né pennelli né diluente, ho usato colori ad olio, spremendone alcuni direttamente dai tubetti e spalmandoli a caso su tutta la superficie con una scheggia di cartone. Da qui le striature, che sono evidenti nelle figure che ho intuito/costruito più immediatamente, studiando – come sempre faccio – lo “scarabocchio” iniziale da cui parto: al centro la figura dell’albero; a sinistra quella del guerriero che si slancia in avanti con il ginocchio teso e tronco e braccia piegate all’indietro; a destra quelle vegetali e la figura femminile azzurrina. Continua la lettura di Un quadro e un manifesto

I nostri sogni non stanno nelle vostre urne

di Alessandro Scuro

 

La rivoluzione annunciata da Isou non ebbe mai luogo e, ad oggi (visto il gruppo di persone al suo intorno non si è mai sciolto), la sua attività e quella dei suoi seguaci non si sono mai spinte oltre l’investigazione e lo sviluppo di pratiche estetiche inedite; le loro provocazioni non hanno mai saputo suscitare nessuno stravolgimento sostanziale nei comportamenti e nelle condizioni umane, trovando eco solo all’interno di una ristretta cerchia di affiliati e Continua la lettura di I nostri sogni non stanno nelle vostre urne

Gli scemi del villaggio

di Alesssandro Scuro

Sul finire del millennio passato, sulla TV italiana, circolava una campagna pubblicitaria a favore dell’alfabetizzazione informatica. Nelle immagini, una pecora sfuggita dal gregge viene rincorsa con un gran baccano, fin nella stalla, dal suo giovane e goffo pastore, che la sorpende alle prese con quello che, a distanza di vent’anni, appare come un modello decisamente antiquato di computer. Il pastore afferra allora l’animale e finge di tosarlo con il mouse, fino aquandolo schermo, animato da una faccia a mappamondo, lo interpella divertito divertito: «Ehi, e tu chi sei!? Lo scemo del villaggio globale?» Continua la lettura di Gli scemi del villaggio

Una questione di qualità

Opera di Brian Dettmer

di Alessandro Scuro

Sembra impossibile contrastare il dominio tecnologico ed improbabile è il successo della contestazione, poiché, alla prova dei fatti, ogni alternativa evoca scenari antiquati ed arcaici, e ogni deviazione dal sentiero tracciato comporta una retrocessione sulla scala del progresso. In apparente contraddizione con le loro visioni, Fourier e Jochmann antepongono alla realizzazione delle loro profezie un periodo di degradazione delle condizioni generali dell’umanità. Per liberarsi dagli errori e dai pregiudizi sui quali si fonda lo stato civilizzato, è necessario rinunciare alle comodità e ai conforti che tale sviluppo ha garantito nel tempo; retrocedere sulla linea del progresso, ripercorrere a ritroso la storia, l’evoluzione umana, fino ad intercettare il punto in cui l’uomo ha intrapreso una strada a senso unico che lo ha condotto allo stato attuale delle cose. Solo da lì sarà possibile riprendere il cammino interrotto in altre direzioni, ed allora, le comodità e le certezze del progresso verranno ripagate con interessi mirabolanti. Continua la lettura di Una questione di qualità

Sul concetto di storia e la libertà di pensiero

di Alessandro Scuro

Senza confinare le proprie ricerche ad un ambito preciso né attribuirsi alcun titolo o specializzazione, Fourier non si considerava né un filosofo né un inventore o uno scienziato; non si riteneva niente di più di un esploratore della natura umana capace di cogliere e comprendere quel che gli altri non volevano o non riuscivano a vedere, pur possedendo, al suo pari, identici mezzi. Continua la lettura di Sul concetto di storia e la libertà di pensiero

Il Tonto e il comunismo … di Fortini

Dialogando con il Tonto (16)

di Giulio Toffoli

Il mio commento a “Comunismo di F. Fortini” (qui, qui e qui) ha avviato una discussione non facile all’interno della attuale redazione di Poliscritture. Le obiezioni riguardano sia il senso di proporre oggi un tema che agli occhi dei più appare  inattuale, irrilevante  per la comprensione  del nostro presente o  persino  dannoso per le illusioni e le tragedie che evocherebbe; e sia la formulazione “hegelo-marxista” che ne diede Fortini in questo articolo apparentemente secondario che ho esaminato. Dopo le critiche di Cristiana Fischer e di Luciano Aguzzi, che si  possono leggere  nei commenti ai link  sopra indicati, ecco quelle molto dettagliate di Giulio Toffoli. Come al solito egli le affida alla maschera sardonica del suo Tonto. La lunghezza di questi articoli  potrebbe scoraggiare quanti si  sono assuefatti alla comunicazione sul Web e ai suoi modi di  trattare in breve e troppo semplificando anche questioni complesse. Ma il Web  noi lo vogliamo usare non esserne usati; e spero perciò che la discussione continui e  venga approfondita prendendosi tutto lo spazio e il tempo necessari. [E. A.] Continua la lettura di Il Tonto e il comunismo … di Fortini

Leggere Fagan è cosa buona e giusta …  

DIALOGANDO CON IL TONTO  (9)

di Giulio Toffoli

 

Capita raramente di vedere il Tonto girare per il centro con un libro sotto il braccio.

Lo fermo e gli chiedo: “Che fai di bello? Cosa leggi il solito classico …”

“No. – mi risponde sorridendo – Si tratta di una novità, se oggi si può dire novità un volume stampato tre mesi fa. In ogni caso un libro che tutti dovrebbero leggere per calibrare un poco meglio le proprie opinioni e uscire dal mondo delle impressioni occasionali e della manipolazione giornalistica”. Continua la lettura di Leggere Fagan è cosa buona e giusta …