In morte di Luciano Duò

Duò

Noi adesso ce ne andiamo a poco a poco
verso il paese dov’è silenzio e gioia 
Sergej Esenin

È morto ieri Luciano Duò. Ho lasciato sulla sua bacheca FB una nota ricordando la sua gentilezza e ringraziandolo ancora una volta per aver accettato, in tempi così smemorati, di darci una mano a difendere la *nostra storia* pubblicando con la sua casa editrice, Arcipelago Edizioni, il libro «Come ci siamo allontanati»* sulla figura di Franco Fortini.

I funerali avverranno martedì 16 agosto alle ore 14,15 nella Parrocchia S. Agabio, Piazza monsignor Brustia a Novara.

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FORTINI COME CI SIAMO ALLOTANTATI0002

15 pensieri su “In morte di Luciano Duò

  1. Buongiorno! Sono sgomento ed addolorato per la morte di Luciano che ho conosciuto alla IULM e da tempo non vedevo. Abbiamo collaborato insieme negli anni novanta per poco tempo. Persona generosa e disponibile; gentile e mi ha aiutato in un momento difficile.
    Ho sfogliato questa pagina anche per la lettura di Elsa Morante, tempo fa per la sua opera La Storia. Mi è piaciuto l’articolo di Luciano Aguzzi. Volevo sapere da questo libro se si trattasse di romanzo storico. Scusate se mi riferisco e due temi diversi. Luciano sei sempre nei miei bei ricordi di un tempo. Inviate se potete un abbraccio a Marisa e ai suoi figli.
    Grazie
    Ugo

    1. @ Ugo Straniero

      Non ho compreso bene la sua richiesta: “Ho sfogliato questa pagina anche per la lettura di Elsa Morante, tempo fa per la sua opera La Storia. Mi è piaciuto l’articolo di Luciano Aguzzi. Volevo sapere da questo libro se si trattasse di romanzo storico”.
      Comunque Luciano Aguzzi è su FB…

  2. Caro Luciano, erano “solo” 37 anni che eri il mio editore di riferimento: hai pubblicato quasi tutti i miei libri, nella reciproca stima del mio lavoro di professore/scrittore e il tuo di editore/libraio. Ho saputo solo ieri che non sarai più per me un “porto sicuro”: mi sento davvero privo di un ancoraggio, di un riferimento che in ogni occasione di incontro cresceva per importanza,anche per la tua crescente competenza. Hai realizzato il mio ultimo libro, un libro stravagante (è il titolo) che considero davvero uno straordinario esempio di impagabile sensibilità ed intelligenza editoriale: forse non ti ho mai ringraziato a sufficienza per questo Ho sentito a Luglio, l’ultima telefonata che ci siamo fatti, una tua voce sofferente, flebile, lontana, ma anche rassicurante di chi ti comunica “posso farcela, posso ritornare a vivere”: questo purtroppo era una tua rassicurazione o speranza. Forse tu camminerai in un paese dove c’è pace, silenzio, gioia, per citare Esenin,ma io rimarrò come oggi e per molto tempo ancora a sperimentare, a sentire un’assenza, ad accrescere nella consapevolezza di “una mancanza”. Quando due persone come noi hanno compiuto un cammino assieme di quasi quarantanni, può capitare che una di esse decida o sia costretto a fermarsi, a sostare, e dichiari di non farcela più a proseguire:all’altra persona, che per mille ragioni della vita, decide di proseguire, non rimane altro che portarsi dentro vari ricordi/episodi e, voltandosi indietro, mandare un dolce sorriso di saluto.Ciao Luciano.
    Francesco Schianchi

  3. Ringrazio Francesco Schianchi per questa testimonianza nei confronti di Luciano Duò.
    Dopo la sua morte c’è un gran bisogno che quanti lo conobbero e stimano il suo lavoro curino come possano la sua memoria e il suo lascito, la casa editrice ARCIPELAGO EDIZIONI.
    Comincio ad avvertire che mercoledì 21 settembre alle ore 21 alla Libreria popolare di via Tadino a Milano ci sarà, con la partecipazione di Gianni Turchetta e Maurizio Gusso, la presentazione di “Come ci siamo allontanati. Ragionamenti su Franco Fortini”, libro edito da Arcipelago Edizione proprio grazie all’impegno generoso di Luciano Duò. Sarà anche un’occasione per ringraziarlo.

  4. Ricevo e pubblico questa segnalazione:

    In memoria di Luciano Duò

    Luciano Duò
    (21 settembre 1954-11 agosto 2016)

    Luciano Duò era un grande amico della IULM. Lui però l’ha sempre chiamata lo IULM, com’è ancora abitudine di tanti del resto. Ma Luciano aveva ottime ragioni per farlo: immatricolatosi all’Istituto universitario di lingue moderne nel 1973, aveva presto fondato la nostra prima cooperativa universitaria, e da allora aveva sempre lavorato per e con noi. Non si era mai laureato, peraltro. Ci scherzava sopra, diceva di attendersi una laurea odoris causa. Eppure era stato un promettente slavista, uno che aveva studiato con Serena Vitale e a Mosca aveva conosciuto Viktor Šklovskij.

    E’ stato prima il nostro libraio, poi soprattutto, per trent’anni, l’editore di riferimento. Nel 1985 pubblicò uno strano libro di poesie e racconti che si intitolava Arcipelago, scritto un po’ da studenti un po’ da professori; e da allora la ‘sua’ casa editrice si è chiamata Arcipelago. No, mi sbaglio, non era sua la casa editrice. Fino al 2012, il vero punto di forza di Arcipelago era stata l’amatissima moglie, Marisa Chiani. Non solo lei era ufficialmente la titolare, la curatrice delle grafiche e delle copertine, ma era quella che arginava Luciano, che teneva sotto controllo certi suoi avventurismi editoriali.

    Uomo generosissimo, non sapeva dire di no, come capita ai troppo buoni. Quasi tutti noi docenti siamo in debito con Arcipelago; io sicuramente più di altri. Una cosa non ho mai detto a Luciano, e vorrei invece che adesso la sentisse. Lui, “il Luciano dell’Arcipelago”, senza laurea e senza mai un’ombra di spocchia culturalistica, era un vero intellettuale, un uomo di cultura. Un giorno, me lo auguro, qualcuno si prenderà la briga di sfogliare sistematicamente il suo e di Marisa catalogo: e ci scoprirà perle di sapere accademico, di letteratura viva, persino di poesia, che lui capiva e assecondava. Con curiosità e disponibilità massima, come solo gli uomini cultura sanno fare.

    Paolo Giovannetti

    (da http://www.iulm.it/wps/wcm/connect/iulmit/iulm-it/news-e-eventi/notizie/in-memoria-di-luciano-duo)

  5. La morte di Luciano ci lascia tutti disarmati.
    Allo IULM negli anni 70 si discuteva di politica, di libri, di poesie, si bevevano
    grappini da Giacomo Ristorante e si facevano grandi partite al biliardino.
    Grande Luciano ti abbraccio e ti ricordo con affetto.

    LUIGI Mizzotti

  6. Caro Luciano, sei insostituibile. Sei stato sempre un esempio di correttezza, impegno, generosità e ironia. Tra l’altro ti sono debitore di 300 euro per la pubblicazione di “Rasputin” di Gèza Szocs. Vorrei rendere questi soldi a tuo figlio, ditemi come posso fare!
    Luciano, non ti scorderò mai, e mi sento in colpa per non avere compreso la gravità della Tua malattia (ci scherzavi con noncuranza!) Un abbracio oltre-umano Tomaso

  7. Anch’io vorre , con le righe che seguono, ricordare come hanno fatto altri Luciano Duò .
    Luciano era un uomo generoso e un editore coraggioso. Nel 2012 ha pubblicato il dramma “Das neue Ghetto”, Il nuovo ghetto, da me curato, di un autore scomodo come Theodor Herzl, il fondatore del sionismo politico. Mi portava a casa copie del testo e altri libri insieme a Marco, il figlio che avrebbe ancora tanto bisogno della sua tenerezza. Quando gli ho proposto poi la pubblicazione della tragedia “Doktor Kohn” di Max Nordau, altro sionista politico altrettanto scomodo, ho creduto -mi vergogno a dirlo- che esagerasse un po’ la gravità delle sue condizioni di salute per rimandare un compito difficile. Perdonami, Luciano!

    Maria Teresa Dal Monte

  8. un solo rimpianto.
    aver saputo del tuo nuovo viaggio solo ieri.
    ora anche tu nella stanza accanto mi condurrai come facevamo al telefono tra le bozze.
    per sempre riconoscente…
    (ora va piano, mi raccomando!)

  9. 11 agosto 2017 Ormai è passato un anno e continuiamo a ricordarlo per quello che ha lasciato e significato per ciascuno di noi…

  10. e oggi sono due anni, e lo pensiamo tutti con il cuore stretto, triste, pieno di nostalgia e di rimpianto, ma anche grati per aver avuto la ventura di averlo incontrato, aver lavorato e… pensato con lui… Un abbraccio a tutti – a noi che intorno a lui siamo tutti amici…

    1. Grazie per la costanza di ricordare Luciano. Se tra i “tutti” ci fosse qualcuno/a che volesse recuperare la sua vita e la sua attività di editore in uno scritto più approfondito, Poliscritture l’ospiterebbe volentieri.

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