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Fachinelli e/o Fortini? (1)


Per un libro da scrivere

di Ennio Abate

Prima parte

ELVIO FACHINELLI, IL DESIDERIO DISSIDENTE
(QUADERNI PIACENTINI N.33 - FEBBRAIO 1968)

Dietro front. Torno al 1968. In quell’anno lessi pure «Il desiderio dissidente» sul n.33 – febbraio 1968 dei «quaderni piacentini». Un saggio calato – oggi direi: quasi affogato –   in un presente che allora ribolliva.  Fachinelli parlava di «movimenti di dissidenza giovanile del nostro e degli altri paesi ad alto sviluppo industriale». Li  diceva fragili nei «contenuti programmatici» e nei «comportamenti», ma tenaci: non si facevano riassorbire dal Sistema, dal Potere. Diceva. Ma chi era per me, che partecipavo all’occupazione della Statale di Milano (qui), Elvio Fachinelli e che effetti ebbe su di me quella lettura? Un nome che sentivo per la prima volta, uno psicanalista. Visto appena – una sola volta, mi pare nel 1988 –  vent’anni dopo  tra il pubblico della Casa della Cultura di Via Borgogna. E, quando lessi quel suo saggio, sulla psicanalisi avevo al massimo curiosità, sospetti o idee libresche e incerte. Forse, se non fosse stato pubblicato sui «quaderni piacentini»,  neppure l’avrei  notato. Perché l’ideologismo della politica al primo posto, impostosi per tutti gli anni  Settanta, mi aveva  raggiunto e  preso in ostaggio. Continua la lettura di Fachinelli e/o Fortini? (1)

Poesia come gadget

Diversi del Corsera

di Marco Gaetani

Il «Corriere della Sera» manda in edicola una serie di volumetti di poesia. La collana, «diVERSI», propone ogni settimana piccole antologie dedicate ciascuna a un poeta. Si va da Leopardi (che nel Marzo scorso ha aperto la collezione) a Borges, da Baudelaire a Catullo, da Kavafis a Dickinson, da Montale a Szymborska – per un totale di trentacinque uscite. Come si vede, autori di ogni tempo e cultura.
Ci si può chiedere perché un grande gruppo editoriale (in questo caso RCS), in un paese come il nostro e in un momento storico come quello presente, decida d’investire nella produzione e nella distribuzione di volumi di poesia. Si deve pensare che oggi, in Italia, esista un’effettiva domanda di poesia, che la poesia abbia attualmente un mercato, da cui potersi ripromettere dei profitti? Continua la lettura di Poesia come gadget