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Su “Anna Karenina” di Lev Nikolàevič Tolstoj

di Giorgio Riolo

Per insistere ancora su Tolstoj. E ben vengano altre polemiche se approfondiranno le questioni che riguardano l’opera e la biografia di questo scrittore,  il contesto storico in cui  operò,  le interpretazioni e la ricezione nel tempo dei suoi scritti. [E. A.]

Nei ciclo 2009-2010 abbiamo letto alcuni racconti esemplari del grande scrittore russo (La morte di Ivan Ilič, Padre Sergio, Il divino e l’umano) e l’immenso romanzo Guerra e pace. Nel ciclo 2014-2015 abbiamo letto i racconti I cosacchi, Tre morti, La cedola falsa, Dopo il ballo, Padrone e lavorante. Rimando all’ascolto delle registrazioni dei quattro incontri nel primo ciclo e alla registrazione del singolo incontro nel secondo ciclo (qui, qui e e per Anna Karenina qui). Continua la lettura di Su “Anna Karenina” di Lev Nikolàevič Tolstoj

Sulle “origini” della violenza nella Storia

di Giorgio Mannacio

1.
La discussione intervenuta sulla figura di Ceronetti (qui), si è sviluppata in varie direzioni e ha dato anche l’occasione per digressioni di diverso contenuto e valore. Una di queste è costituita da un passo del politologo Carlo Galli, che trascrivo letteralmente. Certo, esso andrebbe letto nel più ampio contesto dell’articolo in cui è inserita, ma ai limitati fini che mi propongo può bastare questo stralcio:

“ …la costituzione della sovranità è uno dei processi più distruttivi della storia umana. Le sovranità degli stati si sono formate nel sangue della guerra civile o nel furore delle rivoluzioni . Mai una sovranità è nata perchè qualcuno intorno ad un tavolo ha trasferito pacificamente ad un soggetto terzo il diritto di tassare , di formare un esercito ,di detenere il monopolio della violenza, individuare gli interessi strategici di una comunità “

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La vita è sogno, ma il sogno è morte

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di Franco Nova

Fin da bambino l’avevano educato con questa cantilena: la vita è sogno. Era stato cullato, coccolato, poi era cresciuto nella bambagia e sempre tranquillo, trasognato. Divenne adolescente poi adulto; gli altri lo sopportavano come un tipo sempre tra le nuvole. Sgobbavano, tiravano avanti con fatica, soffrivano tanto e gioivano poco. E lui ripeteva a tutti: avanti, la vita è sogno! Lo guardavano storto, ma lo prendevano per leggermente ritardato e quindi sorridevano con benevolenza (un po’ forzata) senza mai replicare. Lui non aveva mai sognato nel mentre dormiva, ma questo non lo sorprendeva: se la vita è sogno, che cosa avrebbe potuto sognare ancora? Continua la lettura di La vita è sogno, ma il sogno è morte

Milano incroci

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di Cristiana Fischer

La Tangenziale Est verso La Gobba corre alta, da un lato l’incrocio tra la Martesana e il Lambro, dall’altro la cupola vuota con l’Angelo che regge a braccio teso il pesce per la coda. Senza code si entra in Palmanova, la crisi smagrisce il traffico anche a Loreto. Sempre gli stessi percorsi. Capatina di collegamento in centro, capolinea del 15 in piazza Fontana, la Banca dell’Agricoltura è diventata Montepaschi, altri disastri. La bambina non smette di parlare e giocare: è frutta o verdura? cotta o cruda? il colore di fuori è uguale a quello di dentro? Continua la lettura di Milano incroci