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Una newsletter di “Valigia Blu”

23 luglio 2022Apri la newsletter sul browser
a cura di E. A.
  • Il governo Draghi: né migliore né peggiore dei suoi predecessori

Anche il Governo Draghi è arrivato al capolinea. Fino a ridosso del suo insediamento, data la caratura del personaggio e il difficile momento politico (si era nel pieno dell’emergenza pandemica), la nomina di Draghi ha suscitato forti reazioni nella stampa. Da un lato l’adorazione a tratti eccessiva del Presidente del Consiglio da parte dell’intellighenzia liberale del paese: basti pensare all’appellativo Governo dei Migliori. Dall’altro, il governo di Mario Draghi è stato accusato di essere un governo che porta il paese sulla strada della rovina, un liberista spietato. Entrambe queste visioni in realtà non fanno altro che sposare una linea drammatica rispetto al governo Draghi, un governo della provvidenza, in un caso distruttivo, nell’altro rigenerativo. La verità, ben più banale, è che il Governo Draghi è stato né più o meno alla pari dei suoi predecessori.

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Risibile apologia del «tema letterario»

di Marco Gaetani

  1. Andrea Gavosto su «La Stampa» del 17 Gennaio scorso commenta la notizia che tra «le nuove linee guida per la prova di italiano nell’esame di terza media» presentate dal Ministero dell’istruzione vi è la proposta di sostituire «il tema letterario» «con tre tipi di prova» alternativi: «una sintesi ragionata degli elementi essenziali di un testo; una narrazione costruita a partire da elementi forniti dal docente […]; l’argomentazione di una o più tesi, magari fra loro contrapposte».[1] Gavosto è il Direttore della Fondazione Agnelli. Il suo curriculum, reperibile in Rete, dice molte cose sul modo in cui uno come lui può pensare all’istruzione, alla scuola. E del resto già il fatto di considerare il «tema letterario» come «da sempre principale cimento per tutti gli studenti» e «uno degli ultimi tabù della nostra scuola» permette di comprendere quanto Gavosto sia realmente esperto di scuola italiana, perlomeno di ciò che oggi ne è rimasto.

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