
Il comunismo nel buio (4)
di Ennio Abate
essi coi malviventi, i sofferenti, gli impazienti
non trattano
a prediche li tengono a bada
da solo mi tocca restare in ascolto
del toc toc, del messaggio
sul vetro della mia finestra rasoterra
che qualsiasi delinquente di passaggio
mi lascia
mentre in casa ho proprio loro
gli ospiti che ho accolto riguardoso
e che adesso sparlano dei tanti
- i tossicodipendenti, gli immigrati, i devianti –
o si arrotolano in bocca frasi soavi
raggianti intelligenza
ma il mio orecchio non smette
d’intercettare il toc toc del ghetto
che sa intraducibile
in quella lingua media
ostile al sublime sporco di disperazione
e alla ponderata passione
della ragione
(E. A., poeterie inedite, 27 gennaio 1990)
Trumpismi da centrosinistra e quotidianità sporca a Colognom
“FRACASSONI” E BASTA?
E VOI, SILENZIATORI DEI PROBLEMI?
“Malamovida”. Permessi scaduti e tasse non pagate: chiuso il chiosco dei fracassoni
Così titolano, gongolanti, i pennivendoli di “prima LA MARTESANA” (qui).
Sono lì, ‘sti pirloni, sempre pronti a pompare ogni atto burocratico (anche miope) dell’Amministrazione (di turno) a Cologno Monzese.
Ma – dite – siete sicuri che tornerà “il “sereno” (e il silenzio) nelle notti di San Maurizio al Lambro”? E che i residenti dormiranno “sonni tranquilli”?
E dei “fracassoni” che ne sapete? Chi sono? Perché andavano al chiosco di Via Battisti? E facevano soltanto fracasso?
A voi pennivendoli di “prima LA MARTESANA” (ma anche all’Amministrazione) queste domande non interessano.
A voi basta sapere (e far sapere) che “una convenzione originaria […] è scaduta da tempo”.
E che “il gestore del chioschetto non aveva più alcun diritto a proseguire l’attività”.
E che, dunque, “si trattava di un’occupazione abusiva”.
(Ah, la memoria che vi manca! Vi ricordate, come procedette il “destro” Angelo Rocchi per tentare di far chiudere le attività della Casa in Movimento, sanzionandole pesantemente con un sfratto esecutivo e l’imposizione di pagare 22.000 euro di arretrati ?)
A voi basta soprattutto propagandare servilmente il “nuovo Regolamento di Polizia urbana, che vieta la consumazione di bevande alcoliche all’aperto e su suolo pubblico”. E ricordare che “la somministrazione al chioschetto era di fatto costantemente fuori norma”. Stop.
Come se a Cologno (e nel mondo) il 99% delle attività di ogni tipo (dalle statali alle private) fossero tutte in norma.
E così, chiude la Casa in movimento di Via Pascoli, chiude il chiosco di Via Battisti.
I problemi più pesanti – quelli dei giovani, degli immigrati, dei nottambuli, sbandati o inquieti o sofferenti – vengono ottusamente silenziati.
Vengono lodati e coccolati i “commercianti locali”, i protagonisti dell’”estate colognese”, i grandi pensatori del “Progetto Custodiamo Cologno della Polizia Locale”.
Quanta ipocrisia.