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Un nuovo libro su Fortini

Ombre Corte
NOVITA’ | gennaio 2022
Giuseppe Muraca, L’integrità dell’intellettuale. Scrittu su Franco Fortini
Franco Fortini è stato uno dei maggiori intellettuali italiani ed europei della seconda metà del Novecento. Nato a Firenze nel 1917 e morto a Milano nel 1994, nel corso della sua attività ha partecipato ad alcune delle imprese intellettuali più rappresentative della sinistra critica ed eterodossa del suo tempo (basta pensare alle riviste “Il Politecnico”, “Ragionamenti”, “Officina”, “Quaderni piacentini”, alla casa editrice Einaudi ecc.). Polemista, critico letterario (anche se questa definizione gli sta abbastanza stretta), saggista, traduttore e organizzatore culturale, Fortini è stato anche uno dei più importanti poeti della sua generazione (che conta personalità di grande rilievo come Sereni, Luzi, Zanzotto, Pasolini, Roversi, Giudici). Da Foglio di via (1946) a Composita solvantur (1994), i suoi libri di saggistica e di poesia hanno scandito, con calcolata e regolare cadenza, le diverse fasi del secondo dopoguerra, contribuendo in maniera determinante al rinnovamento della cultura italiana e del pensiero marxista.
In questo suo nuovo lavoro, che raccoglie vari scritti maturati nel corso degli anni, Giuseppe Muraca attraversa e interroga con passione alcuni dei momenti più significativi del lavoro culturale e letterario di uno dei più grandi scrittori e intellettuali del Novecento.
Giuseppe Muraca è critico letterario e saggista. Ha fondato e diretto la rivista “L’utopia concreta” e ha fatto parte della direzione delle riviste “InOltre” e “Per il ’68” e della redazione del giornale “Ora locale”. Ha pubblicato vari libri, tra cui Luciano Bianciardi, uno scrittore fuori dal coro (Centro di Documentazione di Pistoia, 2011) e per i nostri tipi: Piergiorgio Bellocchio e i suoi amici (2018), Passato prossimo (2019) e Il giovane Palazzeschi (2021). Ha collaborato e collabora a numerosi giornali e riviste, tra cui “il manifesto”, “Lotta continua”, “Il Grandevetro” e “Dalla parte del torto”.

E adesso, brava gente?

Tabea Nineo, carboncino anni ’90

Scrap- book dal Web sulle elezioni del 4 marzo 2018

a cura di Ennio Abate

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Segnalazione

Dalla parte del torto su Attlio ag 20160001
Questo numero 73, oltre ad articoli su socialdemocrazia, referendum sulla Costituzione, terrorismo e terrorismi, Cuba, poesie e recensioni, dedica 6 pagine alla figura di Attilio Mangano con interventi di Giuseppe Muraca (Chi è Attilio Mangano; La sinistra extraparlamentare e il “Quotidiano dei lavoratori”), Ennio Abate (Forse oscuri fratelli) e Maurilio Riva (Cosa farò da grande). Per informazioni scrivere a: mirella.pelizzoni@libero.it

Da “L’utopia concreta” a “InOltre”

Utopia concreta 10001

di Giuseppe Muraca

Questo intervento di Giuseppe Muraca e il carteggio ad esso allegato permettono d’intendere meglio sia i precedenti della rivista “Inoltre” di cui ho parlato qui  sia la varietà e vivacità delle spinte intellettuali che negli anni ’80-’90 hanno continuato a tentare di capire la crisi generale della sinistra socialista e comunista italiana evitando i facili pentimenti e il cospargimento di cenere sul capo, di cui ha dato prova di recente il l’ex “capo dei rifondatori” Fausto Bertinotti (qui). Spero  di ospitare altri interventi di promotori di riviste di quei decenni e chissà di ritessere  ancora un filo di ricerca comune. [E.A.]
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Quelli della rivista «INOLTRE» (1996-2003): Luciano Della Mea

Inoltre n 10002

di Ennio Abate

Date un’occhiata alla discussione su “2034???” (qui).  Troverete che ruota stancamente attorno al dilemma “rifondazione o esodo”. Lo stesso che si presentò in “Inoltre”, una delle tante esperienze di rivista cui diversi di noi sul finire del Novecento parteciparono. Riflettere su questo ed altri tentativi di riviste (io penso a quelle che ho più seguito negli ultimi tempi: “il gabellino”, “Qui. Appunti dal presente”, “Dalla parte del torto”, “L’ospite ingrato”, ma altre si potrebbero aggiungere), più che a lanciare avvertimenti o appelli,  serve forse a sottolineare, al di là sia della retorica “cooperativistica” che di quella “individualistica”, l’indispensabilità dell’arduo confronto tra “dissimili”.  E’ questa tuttora – a me pare – la questione aperta – non solo qui  su «Poliscritture» (cartaceo e sito) – per quanti non si rassegnano a lavorare su temi culturali e politici né in una sorta di clausura eroica o compiaciuta del proprio ‘io’ né intrupparsi nei tanti falsi ‘noi’ continuamente riproposti  dai  mass media e dal Web.  (E.A.)

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