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Un «filo» tra Milano e Cologno Monzese

Disegni di Tabea Nineo 1978

Franco Fortini e gli “intellettuali periferici”

di Ennio Abate

quel filo che più
non brilla e che fu
tuo, mio.
Franco Fortini, Poesie inedite
 
 

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Padri e figli: alla Pirelli di Figline Valdarno  

Due generazioni di operai a confronto sul lavoro 

Angelo Australi

Da molto avevo in mente di scrivere per Poliscritture qualcosa sul periodico culturale che tra il 1988 ed il 1990 ho ideato e diretto al mio paese. MICROmacro, questo il nome della testata che per oltre due anni, con i suoi dodici numeri (era un bimestrale), ha incoraggiato la ricerca di un’identità del territorio nel confronto con la città e i suoi centri di produzione. Continua la lettura di Padri e figli: alla Pirelli di Figline Valdarno  

Per «POLISCRITTURE 2». Prima parte.

Questo documento, che pubblichiamo in tre puntate, è stato elaborato tra luglio e ottobre 2017 dalla nuova redazione di «Poliscritture», composta ora da Ennio Abate, Luca Chiarei, Luca Ferrieri, Cristiana Fischer, Marco Gaetani, Annamaria Locatelli, Donato Salzarulo e Giulio Toffoli. Vi trovate un bilancio dei problemi affrontati nel nostro ultradecennale lavoro e il progetto per una nuova fase della rivista che prevede una proposta ai nostri collaboratori di impegnarsi con noi in vari *cantieri di ricerca* su alcuni temi che riteniamo rilevanti e attuali. A tutti chiediamo una lettura attenta e, se possibile, l’invio di osservazioni (anche critiche, anche in breve) all’indirizzo: poliscritture@gmail.com

La nuova redazione di Poliscritture Continua la lettura di Per «POLISCRITTURE 2». Prima parte.

Da “L’utopia concreta” a “InOltre”

Utopia concreta 10001

di Giuseppe Muraca

Questo intervento di Giuseppe Muraca e il carteggio ad esso allegato permettono d’intendere meglio sia i precedenti della rivista “Inoltre” di cui ho parlato qui  sia la varietà e vivacità delle spinte intellettuali che negli anni ’80-’90 hanno continuato a tentare di capire la crisi generale della sinistra socialista e comunista italiana evitando i facili pentimenti e il cospargimento di cenere sul capo, di cui ha dato prova di recente il l’ex “capo dei rifondatori” Fausto Bertinotti (qui). Spero  di ospitare altri interventi di promotori di riviste di quei decenni e chissà di ritessere  ancora un filo di ricerca comune. [E.A.]
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I due compari

il-gatto-e-la-volpe

di Roberto Bugliani

[Qui si parla del ’68 e di due suoi leader alle prime prove in una città italiana facilmente identificabile per la sua prestigiosa università. Lo si fa attraverso il filtro di due archetipi dell’immaginario letterario nazionale ( e non solo). Con sottile ironia. E la memoria ben solida in Italia della fiaba collodiana agevola l’operazione. Che sotto sotto resta amarognola per l’autore e per noi. Perché a fare le spese degli intrighi dei due loschi personaggi qui messi alla berlina è il Pinocchio-Movimento. Che fu fin troppo fiducioso – lo sappiamo col senno di poi – nella potenza delle operaie «mani callose» e ignaro di quanti forti e diffusi (ovunque) erano ( anzi sono) i comportamenti servili, omertosi e complici coi potenti, su cui la politica “alla Volpe” sa far leva. Specie quando manca il “Lione”. Ma questa sarebbe un’altra storia e si uscirebbe dalla fiaba. (E.A.)]

La Volpe era in realtà un lupo. Aveva il muso, le zampe, il pelo, la coda da lupo. Ma lo sguardo, che è l’avamposto dell’animo, era quello d’una Volpe, una Volpe un po’ particolare, che suppliva alla carenza d’astuzia con una furberia sempre alla ricerca d’espedienti e scappatoie, divenuta proverbiale tra gli iscritti al Partito in cui militava. Continua la lettura di I due compari