Archivi categoria: SEGNALAZIONI

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I numeri del “quotidiano”

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Cliccare sul numero per visualizzarlo. Una volta visualizzato si potranno cercare specifici termini nel numero visualizzato o si potrà stamparlo o scaricarlo. La digitalizzazione è a cura dell’ Archivio Storico della Nuova Sinistra LinkEsterno “Marco Pezzi” di Bologna.
Nell’elenco sono presenti anche numeri delle riviste “Avanguardia Operaia” e “Politica Comunista” (vecchia e nuova serie) e verranno archiviati numeri dei “Quaderni”.

a questo link

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Gianfranco La Grassa

Gianfranco La Grassa prosegue, con quest’ultimo saggio, il suo percorso di revisione e innovazione teorica al fine di individuare e interpretare le principali direttrici sociali che operano nel mutamento della fase presente e che gettano nuova luce anche sul passato. Come diceva Marx: è sempre l’uomo la chiave per l’autonomia della scimmia e oggi, agli esiti a cui sono giunti avvenimenti e fenomeni sociali, risulta necessaria un’opera di palingenesi scientifica per orientarsi nel mondo in piena riconfigurazione.

La visione concettuale di La Grassa, pur riveniente dalla sua formazione marxista, è definitivamente uscita dalla prospettiva di Marx e si è incanalata nell’analisi di elementi politici e sociali che il pensatore tedesco non avrebbe mai potuto considerare fino in fondo, in quanto figlio di un’altra epoca – in cui parevano essere preponderanti altri fattori (vedi quello economico-produttivo) – ormai definitivamente tramontata.

Nel pensiero di La Grassa, è la Politica, intesa in senso ampio come serie di mosse strategiche per la supremazia che avvolge e penetra ogni sfera sociale, il principale motore della Storia. Quest’ultima è scontro acerrimo tra élite dominanti, in ambito economico-finanziario, politico-militare e ideologico-culturale. L’ordine è volutamente sparso e non gerarchico perché non ci sono punti di riferimento saldi, se non la Politica stessa così significata. La Politica, in questo ripensamento, è condizione unificante dell’intero spazio sociale, laddove per unificazione non si intende semplificazione ma espansione ed approfondimento di scenario, considerata la capillarità dei conflitti, visibili o meno (di solito quelli nascosti sono sempre più essenziali), che scuotono costantemente la vita sociale degli esseri umani.

In questo quadro concettuale in cui vengono a riprofilarsi i gangli primari delle varie formazioni sociali, o meglio la nostra lettura degli stessi, è lo scontro tra dominanti, per il potere e l’egemonia, quel che caratterizza meglio il mondo, e non, come invece si era troppo a lungo creduto, la lotta di classe tra “liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in breve, oppressori e oppressi”. Certamente anche le lotte di classe sussistono ancora ma il posto loro assegnato, “nella trasformazione rivoluzionaria o… nella comune rovina” sociale è stato derubricato. Non da La Grassa, ma dai fatti

In morte di Luigi Sciagura

Comunico che mio marito Luigi Sciagura é deceduto il 07.10.2022. La salma sarà esposta per le visite a partire da oggi, sabato 08.10.2022, dalle 15.00 alle 17.45, presso la Casa Funeraria Domus Pacis, in Via Sibilla Aleramo, numero 29, cap. 20092 in Cinisello Balsamo(Mi). ORARIO: “Sabato 08.10.2022 dalle 15.00 alle 17.45” “Domenica 09.10.2022 dalle 08.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle17. 30″.” Lunedì 10.10.2022 dalle ore 14.00 alle 15.00 sarà possibile vedere la salma. Dalle 15.00 alle 16.00 avverrà la cerimonia funebre. Saró presente Lunedì dalle ore 14.00 in poi. Giovanna Musca

* Nota di E.A. Di Luigi Sciagura si legge  su Poliscritture La mia vita a capitoletti  (qui e qui)

“Winday” di Daniela Stallo

Recensione di Marisa Salabelle

Winday, di Daniela Stallo, uscito da pochissimo per Armando Editore, è un noir originale e particolarmente suggestivo. L’azione è ambientata a Taranto, durante la settimana santa di un anno imprecisato, comunque molto recente. Lucrezia è una donna di cinquant’anni, benestante, che lavora a tempo perso in una cartoleria e coltiva la passione per la fotografia. Ama e odia Taranto, la sua città, che abbandona alla ricerca di luoghi più vivibili, per poi tornare ogni volta, quasi costretta da un anelito interiore. Taranto è brutta, invivibile, l’aria  è densa di fumi, i balconi si coprono di polvere nera, l’inquinamento è alle stelle, la gente si ammala e muore. Lucrezia scappa via ma poi torna, non riesce a stare lontana. Continua la lettura di “Winday” di Daniela Stallo

Poliscritture: declinare bene

di Ennio Abate

Esisterebbero ancora tutte le buone ragioni per continuare come Poliscritture, rivista che – ricordo – è iniziata nel 2005, un lavoro di laboratorio di cultura critica. Ma le cose – come si è visto – non sono andate e non vanno bene. Giocoforza nel 2017  abbiamo dovuto interrompere la pubblicazione della rivista cartacea (qui gli 11 numeri usciti). Anche due tentativi di rilanciare una redazione collettiva (il primo nello stesso 2017: Poliscritture 2; il secondo nel 2021: Poliscritture 3) si sono arenati. Poche e saltuarie restano le collaborazioni di autori giovani. Comunico, perciò, che abbandono definitivamente il progetto collettivo di Poliscritture. E sostituisco il suo affermativo sottotitolo con un volenteroso ma solo augurale Per un laboratorio di cultura critica. La nuova fase – declinante – della rivista sarà  a cura di Ennio Abate e basta. E in questo luogo, fin quando potrò, pubblicherò i miei scritti (poeterie, narratorio, appunti politici e di lettura), ospiterò le rubriche intestate ad alcuni amici/che ed i testi da me ritenuti validi, che altri/e ancora dovessero propormi.
Grazie dell’attenzione.

P.s.
Nei prossimi giorni ritoccherò titoli, rubriche e grafica della Home Page

 

Nota
L’immagine d’accompagnamento è di Paul Klee. Il titolo è “Senecio”. Dicono che rappresenti con  forme rettangolari geometriche racchiuse in un cerchio un volto di un vecchio e che forse il soggetto raffigurato sia lo stesso Klee. L’opera è del 1922.

Un’altra perdita…


a cura di Ennio Abate
Ecco perché non avevi più risposto al mio messaggio riguardante Danilo Montaldi.
Ciao, Giovanni Mottura


P.s. per i giovani che non ne sanno nulla

Giovanni Mottura. Valdese. Nato a Torino nel 1937. Ha insegnato Sociologia del lavoro all’Università di Modena. Ha svolto attività di inchiesta sulla condizione operaia e la ripresa delle lotte sindacali a Torino e sulla disoccupazione e le condizioni di vita e di lavoro di braccianti e contadini nella Sicilia occidentale e successivamente in Campania. Dagli anni ’80 ad oggi si è occupato soprattutto , come ricercatore e operatore, dei nuovi processi migratori infra europei e verso l’Europa. Su tutte queste tematiche ha pubblicato libri ed .ha collaborato con Quaderni Rossi, Gioventù Evangelica, Problemi del socialismo, Quaderni Piacentini, Inchiesta, Community Development, Rivista Storica del Socialismo, La Questione Agraria. Ha fondato e diretto Agricoltura e Società. Nell’ultimo decennio ha collaborato come coordinatore alla redazione del rapporto Immigrazione e Sindacato dell’Osservatorio sull’immigrazione dell’IRES nazionale.