
In margine a “Viviamo senza sognare” di F. Nova (qui)
di Rita Simonitto
Visto che le poesie non sono soltanto ‘pezzi ‘e core’ ma trasmettono anche dei messaggi volevo soffermarmi su due punti. Continua la lettura di Ricordare e sognare
In margine a “Viviamo senza sognare” di F. Nova (qui)
di Rita Simonitto
Visto che le poesie non sono soltanto ‘pezzi ‘e core’ ma trasmettono anche dei messaggi volevo soffermarmi su due punti. Continua la lettura di Ricordare e sognare
Qui di seguito le tre schede già comparse sul gruppo POLISCRITTURE FB. Le successive saranno pubblicate sul sito e su FB contemporaneamente. [E. A.]
di Ennio Abate
GRANDE GUERRA: Essere soldati nella Prima guerra mondiale (1914-1918)
Nel suo «Il secolo breve», lo storico Eric Hobsbawm presenta così i campi di battaglia dove i soldati al fronte venivano a trovarsi:
«Milioni di uomini si fronteggiavano dalle opposte trincee, protette da sacchi di sabbia, dove vivevano come animali in mezzo ai topi e ai pidocchi. Di tanto in tanto i loro generali cercavano di rompere la situazione di stallo. Giorni, perfino settimane, di incessanti bombardamenti di artiglieria – che uno scrittore tedesco chiamò più tardi «tempeste d’acciaio» (Ernst Jünger, 1921) – dovevano “ammorbidire” la resistenza del nemico e costringerlo a ripararsi nei cunicoli sotterranei, finché al momento giusto ondate di uomini scavalcavano il parapetto della trincea, in genere protetto da rotoli e reticolati di filo spinato, entravano nella «terra di nessuno» , un’area piena di fango e di pozzanghere, di crateri provocati dalle granate, di mozziconi di alberi e di cadaveri abbandonati, per avanzare sotto il fuoco delle mitragliatrici che li falcidiavano. E sapevano benissimo di andare al massacro» (Erich Hobsbawm, Il secolo breve, Rizzoli, pag. 38, Milano 1994). Continua la lettura di Il Novecento passato a contrappelo (2, 3, 4)
Questa è la quarta e ultima lezione rielaborata dagli incontri sulla poesia che ho condotto a Saronno su invito dell’Associazione “L’isola che non c’è” nel novembre 2014. Le prime tre si rileggono qui, qui e qui. [E.A.]
Ho accennato già alla risposta che ha dato Fortini alla domanda: che cos’è la poesia nella lezione 2. Vorrei ora confrontarla con le risposte alla stessa domanda di Lorenzo Renzi e di Czesław Miłosz [1]. Continua la lettura di Cos’è la poesia? Se volessimo andare più a fondo…
1.
La cosmogonia greca, qual è descritta nell’opera letterariamente più nota in argomento (La Teogonia di Esiodo: VIII secolo A,C. ) si presenta , all’inizio, come estremamente semplice.
La prima entità ( ma non si sa bene se generata come farebbe presumere il verbo utilizzato per indicare il suo apparire sulla scena ovvero esistente da sempre ) viene chiamata Chaos. Continua la lettura di L’innocenza del tempo