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Non solo banchieri. Ebraismo e proletariato a fine ‘800

di Salvo Leonardi

Di quel “sinistro miscuglio di semiverità e confuse superstizioni” (Arendt), che fra Otto e Novecento ha animato l’immaginario antisemita europeo, due miti – più di altri – si sono rivelati straordinariamente radicati e virulenti; l’attribuzione agli ebrei di uno abnorme potere nella sfera finanziaria da un lato, e il mito del bolscevismo giudaico dall’altro, agente internazionalista della sovversione rivoluzionaria e antinazionale. A saldarli nella loro pur eclatante contraddittorietà, il tradizionale refrain di un cosmopolitismo apolide e cospirativo, foriero – fra i cittadini di “razza ebraica” – di separatezza interna e scarsa lealtà nazionale, sino all’infamante estremo del tradimento, secondo un’insinuazione che nel successo mondiale di un colossale falso come i “Protocolli dei Savi di Sion”, e nell’affare Dreyfus, avrebbe ricevuto le sue più clamorose ed epocali testimonianze. Continua la lettura di Non solo banchieri. Ebraismo e proletariato a fine ‘800

Storia e cronaca dei fatti di Palestina

di Giorgio Mannacio

1.
Tempo  fa ebbi l’occasione di esprimere su Poliscritture le mie opinioni sull’eterno conflitto che brucia la terra di Palestina. Mi  considerai “filopalestinese “ secondo una formula molto generica ma- penso – sufficientemente significativa. I luttuosi e tragici fatti di queste ultime settimane mi rafforzano in quell’opinione e mi spingono verso alcune ulteriori considerazioni di tipo generale ma dotate  di una valenza specifica. Continua la lettura di Storia e cronaca dei fatti di Palestina

Su Pio XII e i cosiddetti “totalitarismi”

a cura di Ennio Abate

La lettura dell’accurata recensione di Claudio Vercelli sul libro appena uscito di David Bidussa, La misura del potere. Pio XII e i totalitarismi tra il 1932 e il 1948 (Solferino, Milano 2020), apparsa su DOPPIOZERO (qui) mi ha indotto ad un primo breve commento su POLISCRITTURE FB. Non avendo ancora letto il libro di Bidussa, mi sono limitato a riportare (un po’ polemicamente) una vecchia e per me convincente tesi di Michele Ranchetti. Ne è seguito un breve scambio tra Brunello Mantelli e me, in cui concordavamo (per la prima volta!) sulla fragilità o equivocità o inservibilità del concetto di totalitarismo; e poi un puntualissimo e lungo intervento di Luciano Aguzzi, che ha chiarito la sua posizione sull’operato di Pio XII e sul concetto di totalitarismo ma ha anche dato sintetici giudizi su alcuni importanti storici italiani del Novecento (Croce, Cantimori, Miccoli, Della Peruta). Data l’importanza e l’incandescenza delle questioni toccate, mi pare giusto riportare la discussione sul sito di POLISCRITTURE nella rubrica “Storia adesso”, sperando in altri approfondimenti. Una raccomandazione ai cosiddetti lettori “comuni” o “non specialisti” (veri o presunti):confrontatevi senza eccessive timidezze reverenziali con chi oggi gestisce professionalmente il sapere storico. Che è necessario per orientarsi nel caos odierno e non deve essere lasciato solo nelle mani degli specialisti. Non ritiratevi disorientati di fronte alla sua complessità o alla contrapposizione dei punti di vista. Alle obiezioni che mi sono state mosse da Aguzzi e Mantelli replicherò appena mi sarà possibile.[E. A.]

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La disgrazia dell’espressionismo

Intervista di Ezio Partesana a Tiziano Marasco sopra il romanzo di Vladislav Vančura Campi di grano e campi di battaglia

Pubblico questa bella intervista che rafforza l’attenzione verso un autore importante e dimenticato sul cui nome, grazie ad Antonio Sagredo, anche Poliscritture ha cominciato (qui) a togliere la polvere. [E. A.]

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