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Louis Althusser: «Filosofia per non filosofi»

LETTURE IN QUARANTENA (3)

di Donato Salzarulo

  1. Un manuale per non filosofi

La filosofia non appartiene ai professori di filosofia. Tutti gli uomini sono filosofi. Lo diceva Gramsci, Lenin e anche Diderot. Adolescente, ho imparato questa verità sui Quaderni dal carcere e non l’ho dimenticata più. È ovvio che non sarà la filosofia di un Platone o di un Aristotele, di un Kant o di un Hegel. Non sarà neanche quella di un professore. Si tratta di una filosofia “naturale”, di un modo di “vedere le cose” sull’origine del mondo, ad esempio, o sulla morte, sulla sofferenza, sulla politica, l’arte, la religione. È una filosofia che serve al singolo da orientamento per la propria esistenza. Combina un certo sapere (più o meno fondato) sulla necessità delle cose con un suo certo modo di servirsene nei vari momenti della vita, cioè con una certa saggezza. Per dirla col filosofo statunitense Wilfrid Sellars: «capire come le cose, nel senso più ampio possibile del termine, stanno insieme, nel senso più ampio possibile del termine» e comportarsi di conseguenza.

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Fratelli nello sguardo fermo

Lidia Gavinelli e Luigi Lanza

di Ennio Abate

 

                                                 a Gigi Lanza
  

 
 Rileggo oggi il tuo biglietto spinoziano 
 - humanas actiones non ridere non lugere
 neque detestari, sed intelligere (b.d’esp) -
 che in ottima grafia d’architetto mi lasciasti 
 in un libro del millenovecentonovantanove.
 

 Questo alla fine so: fummo fratelli amari. 
 Da medesime quiete tenebre 
 dalle adolescenze dolenti del dopoguerra
 giungemmo in affanno ad altri amori 
 che ci dilaniarono e ci svelarono.  

 Sempre
 tenemmo fermo lo sguardo sul nero mantello 
 di spaventevoli parole 
 che coprono le piaghe del mondo.
 
 E sempre, pur feriti, lo scuotemmo.

 
 
 (2011 - 2020)
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Il volo del cherubino di stucco

serpotta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo articolo  è apparso  sul n. 9 cartaceo di POLISCRITTURE (gennaio 2012)

di Francesco Briscuso

‘’Scrivi mi dico, odia

Chi con dolcezza guida al niente
Gli uomini e le donne che con te si accompagnano
E credono di non sapere. Fra quelli dei nemici
Scrivi anche il tuo nome. Il temporale
E’ sparito con enfasi. La natura
Per imitare le battaglie è troppo debole. La poesia
Non muta nulla. Nulla è sicuro, ma scrivi’’

Franco Fortini

 

Rammento Palermo come una grande nuvola indaco dentro una primavera di orribili piogge sabbiose  e di sghembe folate di libeccio.  Ricordo Palermo –infinita ghirlanda di fiori- come una strada sudicia e in salita, vinta da un traffico convulso di  voci e di ingombri carriaggi, stradelle stipate    di botteghe d’avventurosi verdurai che bollivano  pallidissime fragranti patate e  scarlatti carciofi spinosi dentro grandi calderoni fumanti.  Continua la lettura di Il volo del cherubino di stucco