Archivi tag: Giorgio Agamben

Riordinadiario 1997 (5)

di Ennio Abate

11 novembre

Crisi con  gli  amici  di Ipsilon Fatico a sbrogliare i miei umori viscerali da quelli più politici.  Invidia o difficoltà di affrontare le nostre reali differenze politiche?  Io parlo di una piega “salottiera” di Ipsilon ma in fondo a dividerci è l’atteggiamento verso l’attuale centro sinistra locale. Poi ci saranno anche risentimenti  e delusioni più personali per piccoli sgarbi o  disattenzioni o diffidenze nei miei confronti. Mentre io gli faccio spazio nelle iniziative a cui vengo chiamato a collaborare, essi non fanno lo stesso con me e mantengono ( o sono costretti a mantenere?) separate altre loro attività  da questa di Ipsilon, che facciamo insieme. Oscillo  tra confronto,  mediazione e  voglia di staccarmi per riprendere  più apertamente la mia funzione di dissidente samizdat. Continua la lettura di Riordinadiario 1997 (5)

La giornata della memoria


Renzo Vespignani, Reliquie ebraiche, 1975

 IL NOCCIOLO DI QUANTO ABBIAMO DA DIRE

di Donato Salzarulo

Questo è il secondo dei due testi pubblicati nel gennaio 2013 sui blog “La poesia e lo spirito” e “Moltinpoesia”.  Continua la lettura di La giornata della memoria

Uscire dalla famiglia heideggeriana

 

Alla ricerca del Marx perduto (2)


di Ennio Abate

Sulla pagina FB di Lanfranco Caminiti (qui) dove la lettera di Donatella Di Cesare è stata ripresa e ampiamente commentata, ho lasciato questa mia riflessione:
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Brutti segni

a cura di Samizdat

Poi dicono che Agamben esagera o “spara cazzate”…

1.GIORGIO AGAMBEN – REQUIEM PER GLI STUDENTI

https://www.iisf.it/index.php/attivita/pubblicazioni-e-archivi/diario-della-crisi/giorgio-agamben-requiem-per-gli-studenti.html

Stralcio:

Di ogni fenomeno sociale che muore si può affermare che in un certo senso meritava la sua fine ed è certo che le nostre università erano giunte a tal punto di corruzione e di ignoranza specialistica che non è possibile rimpiangerle e che la forma di vita degli studenti si era conseguentemente altrettanto immiserita. Due punti devono però restare fermi:

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Su dialetto/lingua

https://www.raiplayradio.it/audio/2019/09/quotLa-parola-che-vienequot—-Incontro-con-Giorgio-Agamben–63345dbc-9e1c-4a10-93aa-9a5cc1d38596.html?fbclid=IwAR1Il_wMGWfVq-AvpdOYYlS0tcWFI7PA6krmU5G6vUZsKpsoEfIxvnO7w6g

di Ennio Abate

Mi sono imbattuto per caso in questa intervista del 2019 di Cimatti ad Agamben su un tema – quello del rapporto tra dialetto e lingua (italiana) – che ha complesse implicazioni psichiche ma anche storiche e politiche. Il discorso di Agamben

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L’avventura. Viaggio a Roma di settembre

goethe

di Donato Salzarulo

  1. – Contravvenendo al noto proverbio che “Di Venere e di Marte / né si sposa, né si parte / né si mette mano all’arte”, decido di salire su una freccia rossa da Milano Centrale per Roma Termini la mattina di venerdi 25 settembre, alle 10 e 15.

Sono in compagnia di Lucia, la mia seconda figlia, conosciuta nella tribù famigliare per i suoi ritardi o per i suoi arrivi trafelati, all’ultimo minuto. Prendo perciò le mie precauzioni e le dico che il treno l’abbiamo alle dieci e che ci conviene partire dalla stazione metropolitana di Cologno Nord  verso le nove. «Così abbiamo anche il tempo di prenderci un caffè insieme». Continua la lettura di L’avventura. Viaggio a Roma di settembre

SCRAP-BOOK DAL WEB – Selezione di letture maggio 2015

Coppia agonizzante 2 corretta0001

Un beffardo mefistofelico specchio
studiò e derise il segreto nascosto
dalle tue cosce di burattina. Continua la lettura di SCRAP-BOOK DAL WEB – Selezione di letture maggio 2015

Le disobbedienze dimenticate di Franco Fortini

Disbbedienze Fortini0001

di Ennio Abate

Pubblico il testo riveduto della relazione che ho tenuto ieri sera alla Libreria di Via Tadino a Milano per il ciclo “Ragionamenti su Fortini” curato da Paolo Giovannetti. In questa rilettura a distanza di decenni degli articoli pubblicati da Fortini su «il manifesto» ho voluto soprattutto dare un’idea del loro contenuto, della sua passione politica, della ricchezza degli spunti presenti nei due volumetti e dello stile di una scrittura “di servizio” ma formalmente curatissima. Da qui l’abbondanza e la puntualità delle citazioni e la riduzione al minimo del commento. Contro le troppo facili e affettive “attualizzazioni” ho insistito a usare i verbi al passato e tentato di parlare a chi di Fortini sa poco o nulla. I numeri tra parentesi si riferiscono alle pagine dell’edizione 1997. [E.A.] Continua la lettura di Le disobbedienze dimenticate di Franco Fortini