Archivi tag: Laboratorio Moltinpoesia

«Metti un tizzone del Sud nelle nebbie di Milano…»

Un ricordo di Eugenio Grandinetti

di Ennio Abate

                                        puliti miti oscuri nostri gemelli
                                ancora vanno, operosi su incerti sentieri

                                                               (L'albero)
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Sbratto 4: 2012

Tabea Nineo, Disegno a china, 1977 circa

20 febbraio

Che fine avrà fatto il vecchio M.? Tutto preso dal culto della moglie defunta. La sua Beatrice. Una leggera ostilità tra noi. Si è mantenuta intatta malgrado le attestazioni di stima e la cordialità dei momenti d’incontro. Un ricordo preciso: quando mi portò a pranzo in quella bettola di operai e muratori.

I rapporti sono raffreddati o rallentati. Ce li trasciniamo. Stentando. Senza convinzione. Smarrimento.

23 marzo

Penso a Fortini e a Majorino nel ‘68. Sembrava che parlassero proprio di noi giovani d’allora nelle loro scritture.

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9 novembre 2006. Agli inizi del Laboratorio Moltinpoesia

Archivio
POESIA/MOLTINPOESIA/POESIA ESODANTE

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 di Ennio Abate

Pubblicherò mano mano e con miei brevi commenti di riepilogo i materiali (testi poetici, resoconti di incontri, testi critici, discussioni e scambi di mail) miei o di altri amici e amiche che dal 2006, in modi ora militanti ora distaccati, hanno ripensato i concetti di poesia, moltinpoesia e poesia esodante.
Questo documento del 9 novembre 2006 annunciò la fondazione a Milano del “Laboratorio Moltinpoesia” (2006-2012).

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Per «POLISCRITTURE 2». Terza parte

Sommario.
La lezione di Franco Fortini: lascito e sua rielaborazione non scolastica. Le scritture della città e lo scontro mobile e ubiquo tra città e anticittà, tra partecipazione e omologazione, tra centro e periferia. Pluralità e differenza delle scritture ma anche della critica e dialettica (dialogo ma anche polemica) tra “molti” e “uno”. La poesia, l’ipotesi di una «poesia esodante», l’attenzione ai filoni ecologici e non antropocentrici in poesia e l’intervento critico sulle discutibili forme della vasta ma ambivalente produzione poetica e parapoetica contemporanea. Il femminismo, la sua critica a una idea di umanità universale, in realtà maschile, la critica alla separatezza tra sfera personale e pubblica, ‘ambito politico e vita privata e al condizionamento del mercato e del denaro sulle identità sessuali. Attualità e pericolosità delle guerre, dell’accumulo di potenziale distruttivo negli arsenali nucleari e banalizzazione della violenza e della guerra nell’informazione-spettacolo. Continua la lettura di Per «POLISCRITTURE 2». Terza parte

I poeti in tempo di guerra non pensano abbastanza

* Articolo in evidenza

di Ennio Abate +  Uno scampolo del dibattito nato dalla critica di Abate alle poesie del n. 12 a cura di Marcella Corsi

Questo post – avverto i lettori – è fluviale.  E’ il rendiconto di una discussione interna alla redazione di Poliscritture avvenuta nella prima quindicina del giugno 2016 in preparazione del suo n. 12 cartaceo  dedicato al tema della guerra e per varie complicazioni non ancora pubblicato. Nella prima parte trovate un mio intervento e la replica,  suddivisa per temi, alle molte obiezioni e critiche ricevute per i sintetici giudizi critici che avevo dato sulle poesie pervenute per il n.12. Nella seconda parte – più di documentazione e non esente da ripetizioni – trovate l’incalzante scambio di mail che ne è seguito. Nella terza  ci sono i testi poetici  ai quali mi ero riferito.  Un ideale lettore che scorresse o a salti o (eroicamente!)  dall’inizio alla fine queste righe, potrebbe avere un’opinione precisa di come  redattori e  redattrici di questa rivista – praticanti di poesia e di critica fuori dagli specialismi e diversi tra loro per formazione, gusti letterari e orientamenti politici –  abbiano affrontato, non senza attriti e impuntature polemiche, il tema della guerra, quasi del tutto  trascurato o abbandonato invece  dai loro coetanei o dai più giovani alle prese con le loro carriere universitarie o giornalistiche. [E. A.] Continua la lettura di I poeti in tempo di guerra non pensano abbastanza

Letture pubbliche di poesia: servono alla poesia?  

moltinpoesia Laboratorio

Sintesi intervento alla Casa della Poesia Milano 21 marzo 2006

 di Luca Ferrieri

 Pubblico  un’antologia  dei materiali più significativi circolati nel LABORATORIO MOLTINPOESIA. [E. A.] 

 

La domanda a cui vorrei tentare di rispondere, nel breve spazio di dieci minuti, è la seguente: sulla strada di una diffusione della cultura poetica e della ricerca di un pubblico della poesia (con tutta l’ambiguità insita in questa espressione e in questa volontà) le letture pubbliche, i reading, pos­sono essere uno strumento utile? e in questo caso a che condizioni? Continua la lettura di Letture pubbliche di poesia: servono alla poesia?