Riordinadiario 1970

6 -7 gennaio 1970. Milano. Convegno nazionale: la costruzione del partito


a cura di Ennio Abate

Pubblico questi miei APPUNTI del Convegno del lontano 1970, tenutosi a Milano sul tema della costruzione del partito e a cui parteciparono gruppi di compagni di varie città. Scritti a mano e ora trascritti velocemente usando la digitazione vocale, riassumono gli interventi da me ascoltati in quei due giorni. Solo in pochi casi avevo indicato il cognome degli autori e non so se  nell’Archivio  Marco Pezzi di Bologna, che raccoglie documentazione della storia  di Avanguardia Operaia e dei CUB, esistono verbali o registrazioni audio di quella iniziativa.  Non mi metto a commentarli né a giudicarne il valore documentale o storico. Noto solo la solidità della cultura storico-politica degli interventi. Questo ed altri  pezzi del mio Riordinadiario   mirano a completare (o anche correggere, se è il caso)  gli Appunti sulla storia di Avanguardia Operaia  pubblicati nel 2021 (qui).

Relazione iniziale

situazione economica. inflazione internazionale, origini in USA. Conseguenze in Italia. Mercato francese chiuso. Politica di sviluppo del capitalismo italiano . Fenomeni in contrasto con questa tendenza.

Lotte. Dibattito caldo sulla piattaforma dei metalmeccanici. Diffondersi di organismi di base in fabbrica. Divergenze nei sindacati. Sul versante salariale: Trentin-FIM. i sindacati costretti ad assumere posizioni anti-padronali. Elezioni delegati di reparto. Alla Borletti vengono eletti compagni dei Cub. I Cub in difficoltà dove non afferrano la svolta politica del sindacato.

I gruppi in fabbrica. AO all’interno del movimento di fabbrica. Lotte Continua e UCI: avventuristi senza strategia. la lotta per la lotta. il sindacato recupera per gli errori di questi gruppi.

Padroni: contrasto tra ala illuminata e ala arretrata. compattezza però nella resistenza. evitare schematismi.

Sindacati: indurimento tattico. le due giornate di sciopero generale: uno spreco. cedono sulle rivendicazioni importanti: parità normativa, cottimo e ritmi.

Classe operaia: livello di tensione sempre più alto nella immutata compattezza. [dubbi miei]. Prospettive: la pausa post contratto sarà breve. tutte le questioni di fondo restano aperte.

Stato: comportamento contraddittorio. Donat Cattin: aumenti salariali ma controllo tempi e modo degli aumenti. ruolo mediatore.

Inevitabile: unificazione sindacale. PCI al governo, PSI non dà più garanzie .
Controtendenze. Rapporti PC-Urss. rapporto PCI-masse diverso da quello del PSI.
Equivalenza tra la lotta anticapitalistica e la lotta antirevisionista. lo scontro non potrà protrarsi a lungo. a medio termine: o ci sarà il riflusso o uno sviluppo del partito rivoluzionario .

Interventi delegazioni

Ivrea.
il nostro gruppo + Psiup + FIM sono per la formazione dei delegati. Il CUB che avevamo è stato stroncato dal sindacato.

Pisa.
È sbagliato parlare di crisi del capitalismo. viviamo una fase di sviluppo imperialistico italiano nonostante le lotte operaie. La lotta operaia è debole. Gestibile dai revisionisti. Manca una direzione rivoluzionaria. i paesi europei vanno autonomizzarsi dagli USA. i Cub sono organismi temporanei. Delegati: discorso cauto. a noi interessa l’allargamento delle organizzazione politica in fabbrica. Siamo contro lo spontaneismo. si sottovaluta la capacità del capitalismo di ristrutturarsi utilizzando questo movimento incosciente della classe.

Avanguardia Operaia
Periodo di rapido sviluppo capitalistico. No al rapporto non marxista crisi= rivoluzione.
sviluppo=integrazione. Contraddizioni nel sistema. non siamo in una fase rivoluzionaria. ma neppure di fronte a semplici lotte economiche.
La coscienza della classe operaia cresce. nella classe sono penetrati alcuni obiettivi economici (aumento uguali per tutti) diversi dal passato. Cub: non sono la bacchetta magica per far saltare il sistema ma strumenti per aumentare la coscienza della classe operaia.


Potere operaio Brescia
l’analisi di Gorla è diversa dalla nostra, si accentua il ruolo della coscienza nella lotta operale, insufficiente l’analisi dell’imperialismo italiano.

Ravenna
il capitalismo accelera il suo sviluppo, nostro compito organizzare l’avanguardia rivoluzionaria, noi dobbiamo dare l’appuntamento col partito

Avanguardia Operaia di Milano
interesse per un’analisi dell’imperialismo italiano, ma non solo descrittiva, c’interessa
vedere il rapporto tra noi e il nemico
è economicismo vedere la lotta operaia come motore dello sviluppo capitalistico.
Lenin, la coscienza di classe si sviluppa nella lotta economica, e oggi però nelle masse nasce
spontaneamente anche la coscienza revisionista.

Roma
tutti d’accordo che il momento sia di sviluppo capitalistico, il dissenso sta nella valutazione dell’atteggiamento soggettivo delle masse, rispetto alla “nuova maggioranza”. Le lotte sopravanzano questa soluzione? noi rispondiamo no.

Pisa
è impossibile che il proletariato sviluppi una coscienza antagonista in assenza del partito rivoluzionario.
Si
è rafforzato il peso delle organizzazioni revisioniste.

Ivrea
il capitalismo sviluppandosi, crea contraddizioni (il problema delle case popolari, la situazione industriale al sud. In USA si prevede un’inflazione dell’8,9% che si ripercuoterà da noi. e le contraddizioni in fabbrica?
con le analisi delle contraddizioni internazionali possiamo fare opera di c
hiarificazione, ma sulle contraddizioni di fabbrica possiamo suscitare lotte. La classe operaria sta maturando una coscienza che va al di là delle riforme.
non c’è separazione f
ra lotta e organizzazione rivoluzionaria (Luxemburg)
il consiglio dei delegati rappresenta davvero tutta la fabbrica, è il solo che può essere presente in tutto il processo produttivo

Avanguardia Operaia di Milano
i margini riformisti del sistema non sono molto elevati.
bidone il contratto
1966, ma bidoni anche quelli che si vanno firmando, per cui dopo il contratto le lotte si riapriranno. i cub sono imparagonabili ai soviet, non c’è una fase rivoluzionaria

Avanguardia Operaia di Milano
formare un’avanguardia complessiva, anche se non ancora un partito, la borghesia italiana non è un mostro di riformismo
l’Italia è l’unico paese che esporta manodopera
la lotta operaia supporto dello sviluppo capitalistico? non è vero.
Germania: sviluppo capitalistico impressionante, pochissime ore di sciopero, anche la più semplice lotta operaia non piace alla borghesia
Lenin (solo da lui ho imparato) spiega che ci sono vari livelli di coscienza nella classe operaia:
la classe operaia che non sciopera, che sciopera solo quando è il sindacato che decide, che scioepera la guida di un partito rivoluzionario.

Conclusione della prima giornata
1. Per Avanguardia Operaia non siamo in una fase prerivoluzionaria, c’è una crescita della coscienza operaia nella lotta
2. il capitalismo italiano è in fase di sviluppo, il che comporta ristrutturazioni anche politiche e contraddizioni ( più potere ai sindacati e responsabilizzazione del PCI)
3. importantissima è la lotta al revisionismo, ma l’ingresso del PCI nell’area di potere borghese non porta meccanicamente ad una identità tra lotta anticapitalista e lotta antirevisionista
solo a determinate condizioni si si svilupperà fra le masse una coscienza antirevisionista
è vero che il grosso della classe operaia non rifiuta il revisionismo, ma con l’inserimento del PCI nell’area di potere sorgeranno nuove contraddizioni.
4. contropotere: è un discorso che respingiamo

Avanguardia Operaia di Milano
c’è una sola strategia delle riforme di struttura con due varianti (A. contropotere, B. strategia interna alla classe).oggi la classe operaia è espressa a livello politico soltanto dal PCI . non c’è da contrapporre una tattica e una strategia rivoluzionaria.
nella classe operaia ci sono embrioni di coscienza anticapitalista e socialista
bisogna organizzare questi operai, perciò i CUB
il CUB agi operai si presenta come il sindacato rosso
E’ il sindacato rosso o l’anticamera della cellula comunista?
in questa fase è l’anticamera, ma per restare tale deve svolgere attività sindacale
il CUB non è un soviet, ma neppure è un organismo spontaneo e corporativo legato al ciclo alto delle lotte
perché nel ‘62 non c’erano?
Assemblea dei delegati di reparto: l’avanguardia vi farà il lavoro d’agitazione, ma [i delegati] non sono i “deputati operai”, vengono fuori per ordine del sindacato
Ricostruzione del partito:
1. non vogliamo metterci nella situazione di 100 anni fa, non si può ricalcare la posizione del partito bolscevico (secondo lo schema: circoli d’allora in Russia= gruppi oggi
2. non ci aspettiamo una scissione nel PCI (come nel ‘21 nel PSI). questo meccanismo è irrepetibile, oggi la classe operaia ha già avuto la sua esperienza di partito, e non si tratta neppure più di organizzarla come classe
Lenin: senza teoria niente rivoluzione.
Errato pensare alla teoria come bagaglio di princìpi (quanto ha prodotto Marx, ecc) da studiare e poi..
per Lenin (1898) la teoria è qualcosa di più: analisi della realtà capitalistica in termini concreti, quindi teoria è molto vicina a strategia
ma anche la teoria, precedentemente elaborata, ha una sua validità
non si può trascurare questo patrimonio storico
prima di unirci delimitiamoci
Sì al partito no alla federazione
non basta l’omogeneità al livello dei sacri testi, ogni centralizzazione ha significato se c’è omogeneità politica
partito-processo. non è stato mai teorizzato nel movimento operaio, è stata teorizzata la tattica- processo.
dobbiamo essere degli organizzatori del processo
senza alternativa i processi nel PCI non matureranno: il proletariato non si ribellerà, subirà.

Pisa
Radicali divergenze su questioni importanti, non saranno mai i CUB l’avanguardia politica della classe
il momento fondamentale è oggi la creazione della cellula, del discorso politico generale
gli interventi politici più negativi oggi consistono nel rinchiudersi nella direzione locale, nella lotta di tutti i giorni.
il rapporto fondamentale [con la classe] resta quello bolscevico, molti dubbi sull’interpretazione maoista del leninismo.
residuo di utopismo: anche se il partito ha una linea chiarissima, è difficile una politicizzazione di massa prima della presa del potere.
ma le divergenze, oltre che sul rapporto spontaneità-organizzazione, ci sono anche sull’analisi delle contraddizioni capitalistiche, ci sono divergenze di fondo nella borghesia
partito rivoluzionario: in Italia una tradizione marxista si è mantenuta e l’organizzazione rivoluzionaria nascerà dalle organizzazioni tradizionali
la nuova organizzazione avrà [riceverà]larghe forze dall’interno del PCI

Avanguardia Operaia di Milano
no alla concezione bordighista del partitino rivoluzionario, essa è oggi più di deleteria dei gruppi marxisti-leninisti. Bordiga non concepisce il partito come Lenin, lo vede avulso dalla classe, un centro studi che offre poi i suoi servizi alla classe.
il difetto di Cazzaniga: trascura i processi nella classe operaia.
anche Bordiga parlava di propaganda. l’educazione comunista diventa dottrinarismo, ma non si troveranno gli operai disposti a lasciarsi indottrinare,

[pomeriggio. non si fanno le commissioni. incontri bilaterali tendenti all’unificazione]

Brescia
fase
capitalistica attuale : contrasto con AO.
CUB: non potrà essere un soviet. Anticamera cellula: è equivoco. si rischia di confondere avanguardia e masse. l’unico organizzazione politica è il partito. Fondare i CUB significa allevare quadri per il sindacato. Oggi noi privilegiamo il lavoro di formazione di quadri comunisti. In questa fase non tentiamo l’organizzazione. è una scorciatoia.

Perugia
Incertezze. Il compagno di Brescia vuole garanzie sulla costruzione del partito. Non ci sono.
Ma resta essenziale lo scontro con la realtà. In qualche modo in contatto con le masse bisogna essere. Non basta la semplice propaganda. I CUB da soli nn sono nulla. Ma il CUB è il solo organismo con cui si può cercare un contatto con la classe operaia. Senza le masse non si fa la rivoluzione.

(Pasi) Ravenna
Il partito può diventare fattore di storia sol oquando i processi sociali si sono avviati. Da solo non crea la lotta di classe, non crea gli istituti spontanei, né può scegliere fra essi i puri dai corporativi. Rischi di gradualismo in AO. Non si preoccupa a sufficienza di mutare la quantità in qualità.

Avanguardia operaia Venezia
Il gruppo nazionale è la tappa intermedia per il partito. Dobbiamo raccogliere i quadri che resteranno delusi dalla impossibilità per il sindacato di proseguire una lotta adottata solo tatticamente.

(Campione) Pisa
Lenin: la lotta di classe determina i compiti del partito. Ma qui molti dei gruppi presenti si adeguano piattamente al movimento di lotta.

Ivrea
Il consiglio dei delegati rappresenta di più il livello di maturazione delle masse. Il sindacato, se non lo vogliamo far diventare rivoluzionario, offre dei margin idi discorso. Partito-processo o leniniano? Non serve la contrapposizione. Organizzazione centralizzata o meno? Si vedrà in concreto.

(Rescigno) Roma
Eravamo venuti per unirci e ci ritroviamo a lottare fra noi

Avanguardia Operaia di Milano
revisionismo: nel PCI ambiguità fin dal 7° Congresso. Il rapporto trail PCI e le masse ha subito modificazioni. Oggi non c’è più un’adesione militante. La sua presa resta però enorme e per andare in crisi c’è bisogno di un’organizzazione rivoluzionaria ma anche dell’esperienza di governo. Allora l’identità tra lotta anticapitalista e lotta antirevisionista si evidenzierà. Senza questa esperienza è idealistico aspettarsi un passaggio alla lotta rivoluzionaria della classe operaia. Se non si decomporrà il PCI, il partito rivoluzionario non salterà fuori o avrà vita stentata. Esso avrà una fetta importante dal PCI ma non bisogna eccedere in una tattica entrista. Possiamo accelerare questa frattura. La nostra organizzazione si basa sulle cellule. Multilateralità della situazione operaia: alla Siemens 4000 operaie leggono Grand Hotel. Alla Breda centinaia di operai comunisti da tre generazioni. Il partito rivoluzionario: non nasce come quando non esistevano partiti operai. Non nasce con una scissione dall’interno. Il problema spontaneità-organizzazione provoca un circolo vizioso. Non ci interessa. È un passo indietro. Non possiamo oscillare da un polo all’altro.

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