di Antonietta Cianci
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Altre cinque poesie inedite

di Valentina Casadei
Dopo quelle pubblicate qui altre poesie di Valentina Casadei, le cui attività si possono seguire al link del suo nome. [E. A.]
Voglio andare ad Ovest e vedere le balene Nei rifugi delle trote Poi ad Est, nella foresta Con il gelo dei baccelli Nell’antico silenzio dei boschetti rigogliosi Le stagioni si susseguono Sfioriscono i miei guai E la primavera infinita del mio seme Diventa parola di figlio Pensiero di madre sconfitta Nella terra battuta dalla mano Nel caldo di quell’aridità gialla Che macchia la terra di seti pluviali Nell’ancestrale bisogno di ventre e carezzaContinua la lettura di Altre cinque poesie inedite
Poesie scelte da «Ogni vigilia è disarmata»

di Giorgio Mannacio
Sulla recente raccolta pubblicata da Giorgio Mannacio ricordo anche le riflessioni mie (qui) e quelle di Ezio Partesana (qui). [E. A.]
SIPARIO Di notizie e di sabbia è rosso il cielo: è il deserto che arriva in questa vigilia disarmata che veglia si può chiamare. Non fanno alcun rumore le derive dei continenti . Ha senso rinominare l’origine, il percorso ed il destino della rosa dei venti se falso è il fiore? Ne spira uno soltanto, uno soltanto è il punto cardinale d’ogni furore e d’ogni indifferenza e a spegnere la candela un soffio basta.Continua la lettura di Poesie scelte da «Ogni vigilia è disarmata»
Vita e morte di un ragno

di Paolo Mazzocchini
La vita di un ragno prigioniero di una soffittatura è tetra. Non offre molti svaghi, egregio Caronte. La gioia più grande, per me, era quando si accendeva la luce, di sotto. Già, la luce, quella filtrava tenue attraverso le stecche della soffittatura. Insieme a lei passavano spesso, attraverso le fessure, i cari insetti che mi davano da vivere: zanzare, moscerini, farfalline notturne. Cibo per il mio stomaco non mancava. Ma era la luce che nutriva la mia anima intristita dal buio, opprimente come quello che domina qui, nel regno dei trapassati. La mattina mi arrivava una luce bianca, come la voce della donna che si aggirava nella stanza. Ma era l’irrompere della luce gialla, di sera, a segnare il momento speciale della mia giornata. Più o meno al secondo scoccare delle dieci, infatti, sentivo ogni volta rumori, uno sbattere di porte, un calpestio di passi e la voce acuta di un bambino che strillava e rideva, e quella di un adulto che discorreva con lui: «Su andiamo a letto, che il papà ti legge la storia di Ulisse!». «Sì, Ulisse e le sirene, papà!».
Continua la lettura di Vita e morte di un ragnoLo sposo sinistro
di Alessandra Pavani
Non finivano mai quelle scale? E quando si sarebbe concluso quell’incubo che forse non aveva mai avuto un inizio, ma che tuttavia esibiva ai suoi piedi un tappeto per meglio guidarla verso il suo abisso? Quanto più saliva, tanto più vi sprofondava, stregata soltanto da quel braccio teso che sporgeva a darle il benvenuto e che già si rigava di lacrime; e intanto queste scivolavano dolenti lungo la ringhiera, scrostandola, e attraverso il suo guanto Dimitra le sentì urlare in silenzio. Continua la lettura di Lo sposo sinistro
In memoria di Carmencita
di Arnaldo Éderle
Il suo rosso cuore
Pettinatela bene
la barese del mare,
che lei ci teneva
ai suoi capelli ricci
di permanente,
ricci e rossi, il suo ultimo
perpetuo colore: rosso
come il suo dolce forte
cuore.
Moreno
di Angelo Australi
Negli ultimi anni ho sempre vissuto nel mio paese lavorando altrove, alle otto del mattino attraverso la nuova circonvallazione messa nel caos dalle auto per recarmi in città e rientro più o meno alle otto di sera, affogando nello stesso caos di individui presi dalla fretta, impazienti, arroganti, intolleranti, vogliosi solo di lavarsi i denti. Non mi piace per carattere riconoscermi in una sfida quotidiana, per questo il paese piano piano dentro di me si sta sfuocando. Lo amo ancora tanto, ma è come se ci vivessi attraverso delle impressioni, dei ricordi e delle emozioni telecomandate. Con gli amici è difficile a questo punto della vita Continua la lettura di Moreno
che nessuno mi tocchi la torta pasqualina!
di Angelo Australi
La schizofrenia del nuovo millennio si percepisce anche dalle nostre abitudini culinarie, perché ormai si può cucinare una peperonata o delle melanzane alla parmigiana in pieno inverno. Una volta nessuno si sarebbe mai immaginato di mangiare cacciagione fuori dai mesi di apertura della caccia, oggi invece si può avere in tavola capriolo, cinghiale e lepre tutto l’anno. Ci lamentiamo se le stagioni non rispettano il loro corso, ma quando invitiamo a cena degli amici magari di novembre, gli cuciniamo un bel risotto di asparagi. Continua la lettura di che nessuno mi tocchi la torta pasqualina!
Poesie e Paroleggiando mestamente
di Rita Simonitto
…Orfeo fu a incominciare…
… e noi s’andava come per mannelle
lasciate o sottratte dalla falce
all’ostrica terra che giù ingoia
nelle viscere profonde i semi
come ha sempre fatto d’ogni cosa
lasciandone polvere su polvere. Continua la lettura di Poesie e Paroleggiando mestamente
Il cammino delle comete (2)
a cura di Isidora Tesic
‘Disse che a paura e malattia
Si è ridotta la vita,
che ogni giorno
Era una lunga esecuzione,
e la notte – timore
Di ospiti inattesi. Disse
Che questo mondo non è casa ma stazione,
Sala di sopravvivenza,
dove tutti attendono qualcosa.’
Sergej Georgievic Stratanovskij Continua la lettura di Il cammino delle comete (2)