ATEISMO
creare il prossimo fantasie creando
filiazioni divine simboliche e carnali
come realtà trascendenti che giustificano
nostra mortalità un paradiso
a immagine e somiglianza
come ci ha creati il dio
inventato che non ci conosceva. Ce la sbrighiamo
forse tra noi, senza parenti né padrini, noi soli
in questa lingua di universo, materia
intelligente cosciente del nulla
del senso in cui proietti
di velocità supersonica come meteore
nel sistema solare sappiamo
degli scontri cosmici in galassie
che appena immaginiamo: come se
immaginare l'infinito che ci appare
ci avvicinasse al dio che lo contiene
e nessuno saprà tranne io
le foglie che mi avvolgono
come piante umane che raccolgono
tra le foglie a cappuccio della vita vegetale
il nucleo il cuore come lo chiamiamo
della vita individuale
di noi quasi verdure
fiorite
della generazione accidentale
e necessaria se pensiamo
che non nasciamo dai cavoli quantunque
assomigliamo.
C'è un disegno o non c'è che ci spieghi
la fame immensa di senso
della storia umana, noi come
procuratori del dominio del vero
in scontri concilianti tra morti
immortali e pensieri dissonanti:
ora avanzo e distruggo, pace interna
a caro prezzo non sposo e solamente
lo sguardo ateo affiso non mi pento
La retorica dei sentimenti è ristretta: chi ha cominciato, i morti, la dismisura; la retorica della ragione non ha chi possa essere convinto; il conflitto è una propaganda.
Gli attori, studiata la parte, protestano uguali e pretendono dal pubblico maggiore attenzione e applausi più forti a conferma che hanno dato tutto e non c’è altro da fare, anche se sono contenti di essere entrati in scena. Continua la lettura di Sconsolata ragione→
L’ultimo libro di poesie di Adelelmo Ruggieri si intitola «Tre raccolte» (peQuod, 2020, pag. 139, Є 15). La prima, «La casa sulla discesa», comprende testi scritti dal 2012 al 2016; la seconda, «In otto righe», comprende testi che vanno dal 2016 al 2018 e l’ultima, «Silloge fantasma», raccoglie quelli che vanno dal 2018 al 2020.
Ciò che più colpisce in questo testo così complesso è la densità del percorso linguistico, metaforico, materico. La scelta lessicale, precisa e senza sbavature, si addensa in una sua fisicità che rimanda non semplicemente ai movimenti, ai pensieri, ai vissuti più o meno drammatici delle persone, ma alla complessità del mondo in cui si divincolano: tutto si espande si contorce si frantuma in questa realtà che non è mai astratta, sembra di buttarcisi dentro, anche con fatica, ma sempre con questo nostro mondo che, fortunatamente, non ci consente di estraniarci. Continua la lettura di I sentieri di Velio→
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Non fu attraverso me
che desiderò esistere?
Nel suo sguardo giustifico
mano e postura.
Né scrivo che la forma necessaria:
soltanto Suo il gesto che rivela.
Verità, farti e attingerti
se mi fronteggi e guidi
se spingi e mi sei allato
io non sono che il luogo
che non ospita niente.
Ma chi scava
l’oggetto o la ragione?
O impassibile
negligenza del tempo.
Quel lunatico e schivo di Salinger ha piazzato uno dei più grandi romanzi americani con “Il giovane Holden”. Di sè ha sempre fatto sapere poco al mondo. Ha sempre fatto vita ritirata ed appartata. E’ sicuramente il più schivo e riservato dei grandi scrittori americani del ‘900. Tempo fa su un settimanale vidi una sua foto, o meglio un suo mancato ritratto fotografico: infatti il fotografo era riuscito a riprendere la sua figura, ma Salinger era riuscito a tapparsi il volto con la mano. La foto quindi non permetteva una completa lettura del suo viso. Ma veniamo al romanzo. Il giovane Holden innanzitutto è innovativo per la continuità impressionante del gergo giovanile. Dall’inizio alla fine del romanzo Salinger utilizza Continua la lettura di Il giovane Holden→
Mi sento sola e sono disperata
uno mi dice combattiamo
ma non indica un luogo e tutto intorno
è pieno di nemici
un altro imbroglia con gli ambasciatori
il territorio di conquista trattative
illudono seducono
col pregio degli scambi i territori. Continua la lettura di Loop→
Molti fili, spesso trascurati o che si perdono col tempo, collegano la poesia ad un contesto (amicale, professionale, sociale, storico). Questi testi di Rita Simonitto si collocano proprio in uno di essi ben preciso: quello costruito dal convergere di vari artisti e poeti in una Mostra di Ceramica, intitolata “Fra-m-menti” ( ne avevo dato notizia qui). Il reading si è svolto venerdì 3 giugno 2016 alle ore 20.30 nella Chiesetta di S. Orsola del Castello di Conegliano. Non possiamo riascoltare la voce di Cristina Battistella, che ha recitato le poesie, né l’accompagnamento al vibrafono di Luciano Vitale ma da questo scritto abbiamo un’idea di com’è stato pensato dall’autrice il suo intervento poetico in quella situazione. [E. A.] Continua la lettura di Fra-m-menti→
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