Archivi tag: foglie

insomma l’inverno

di Donato Salzarulo

insomma l’inverno è morte apparente
attraversamento del dolore 
nuovo inizio avvio tempo adatto 
a scrutare i segni della prossima stagione 
cova la vedo sugli alberi scheletriti 
sulle foglie secche delle querce 
sgretolate sui marciapiedi ammucchiate 
sui prati ingialliti e inariditi vicino alle reti 
metalliche che recingono i parcheggi 
foglie che volano al primo vento 
come granelli di polvere o si raccolgono 
e marciscono come concime 
nei campi arati della cascina 
di fronte la colonia di colombi
becchetta non so che sementi
mentre i cespugli di rosa potati
assorbono silenziose energie 
dalla brina mattutina
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Otto poesie

di Franca Calcabotta Sirica con una Nota di Donato Salzarulo

SOGNO SOTTO L’ANTICA QUERCIA DI DODONA
 
Sogno sotto l’antica quercia di Dodona…
Respiro nell’assenza di suoni.
Mi avvolgono le essenze d’autunno.
Domani un oracolo prenderà la mia mano.
Trepidante, aspetterò il suo responso,
il suo racconto del mondo.
 
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Jurij Živago, la morte e il vento…

di Michele Nigro

Può un’unica sequenza contenere il “dna” di un intero film (e addirittura del romanzo da cui trae origine)? Presuntuosamente rispondo di . Le inquadrature volute dal regista, la colonna sonora che rinforza la drammaticità speranzosa del momento, le scene che narrano senza l’ausilio di dialoghi il processo evolutivo di un’anima acerba: si ha la fortuna di assistere all’incipit di una nuova poetica…

La scena a cui mi riferisco è quella in cui il piccolo Jurij Andrèevič Živago partecipa ai funerali della madre, nel film di David Lean Il dottor Živago (1965). Continua la lettura di Jurij Živago, la morte e il vento…

Anàmnèsis

di Giorgio Tagliafierro

 

APPUNTI

I
Sorridono alcuni con buon vino
Altri ne imitano
Portano scarpe distinti da terra
Ci si misura le mani
S’incontra letargo in fremiti di trottola
Si lasciano odori nel presente cipresso
Rimbalzi vocali in cieli di calce
Cerchi di stagno per un sogno dal caso
Un cenno avido di forza
Sulla scia della banda. Continua la lettura di Anàmnèsis

Da “Clinamen”

Massimo Kaufmann, Clinamen, 2017

 

di Alberto Tomiolo

 

SENECTUS IPSA MALUS

Urtante è la Vecchiaia, offensiva.

Sradica deliberatamente i fittoni più profondi
rende pieghevole il braccio robusto
e la mano che lievemente accarezzava
ghermisce ora, rapace, gli ultimi brandelli delle cose
e le gambe non raggiungono, se non a fatica,
quel recinto del giardino che
è già tutto il tuo immaginato proseguire.

Così, il mondo cui davi forma si frantuma,
oggi-un-pezzo/un-pezzo-domani,
disossando fino allo smembramento quello che è,
e come tale non appariva,
un castello di carte vagamente taroccate.

A stento la filantropica ragione può mitigare tanto strazio. Continua la lettura di Da “Clinamen”

I giganti e gli uomini

Marc-CHAGALL 1

di Arnaldo Éderle

a Gianmario Lucini

 

Dobbiamo forse aspettare
a leccarci le carni
quasi a brandelli? A cent’anni
o a duecento?
Ma vieni ora, fresca e odorosa a darmi
le tue braccia e le tue ottime
gambe, vieni!
Così tuonava sulla bella Ginevra
il gigante sdraiato nelle piume,
nudo e possente.
La bella Ginevra stava in piedi davanti
al letto finché il gigante si rotolava
e grugniva istigato dalla sua grande
bellezza rosa. Mentre si accomodava
i seni con le mani sottili e le dita,
lei stava attenta a non grattarsi
i capezzoli dorati sporgenti e duri
come pietra.
Il gigante allungava le braccia e la chiamava
con la sua voce spaventosa piena
di desiderio. Continua la lettura di I giganti e gli uomini

Il grande Torino

Grande Torinodi Marcellino Iovino

L’estate era al termine. Quell’anno era inaspettatamente finita in anticipo rispetto al solito.
Sulla banchina della stazione stavo conversando con un signore. Aspettavamo lo stesso treno.
“Guardi le foglie di quell’albero,” gli dissi ad un tratto, “stanno già cadendo e siamo solo all’inizio di settembre.” Continua la lettura di Il grande Torino

L’alba

 ninfeo 2

di Eugenio Grandinetti

Questa è la seconda parte de “Lo scorrere della sabbia” (pubblicata qui). [E.A.]

L’alba

L‘alba ha gli occhi di sonno: un velo lieve
ricopre le pupille e tutto pare
non avere confini. Eppure
occorre andar oltre, attraversare
orizzonti d’abbaglio, non fermarsi
alle prime apparenze ed aspettare
la luce senza palpiti del giorno.

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Tra le foglie

PENTAX Image
di Cristiana Fischer

La fotografia di una collina boscosa, al centro una casa, il testo di scrittura. Chi è l’artista della figura, chi trasmette la scrittura? Chi ha inquadrato il paesaggio da lontano (saluta e salva) chi articola e modera parole nel testo e sottoscrive un’opera che vive da sé impersonale e collettiva insieme? (Quasi in collegamento con la grafologia che analizza le firme dei dirigenti delle corporations, una sigla sull’operare collettivo.) Continua la lettura di Tra le foglie

Politiche del lavoro

badante-6
Badante: una vita per una vita [Fototeca Tifernate online]
di Cristiana Fischer

un paese libero e sciolto
perché il denaro estragga interesse
dal vento di scorrerie
siano sciami di insetti e di uccelli
a spolpare carogne
come le api operose raccolgono
e i bombici oziosi fecondano
i fiori del bosco
come i serpi divorano i topi e le rane
e allevano cani fedeli crudeli obbedienti
per sorvegliare gli incroci e i recinti
e battono le selezioni
per arruolare le menti migliori

perché i figli moltiplicano
e i figli dei figli grani di polvere
come le foglie e il limo sulla terra
gli inutili corpi gli opachi voleri
che non rischiarano i duci del mondo
coi loro pensieri Continua la lettura di Politiche del lavoro