di Fabio Dainotti
Mareggiata Verde smeraldo al largo, color sabbia verso la riva; mare, ti divide la striscia bianca che vieta il sorpasso. Agropoli, 1964Continua la lettura di Dieci poesie da “L’albergo dei morti”
di Fabio Dainotti
Mareggiata Verde smeraldo al largo, color sabbia verso la riva; mare, ti divide la striscia bianca che vieta il sorpasso. Agropoli, 1964Continua la lettura di Dieci poesie da “L’albergo dei morti”
di Lidia Are Caverni
PRIMAVERE Poter dire l'incanto di teneri occhi tesori da stringere nel pugno il gatto bianco percorre tetti più che larve non trova fra l'albeggiare del pesco ormai sfiorito le lamiere piangono muschi su zampe di velluto agglomerato di sopravvissuti ghetti assuefatti cortili.Continua la lettura di Da “Atropo” di Lidia Are Caverni
di Franco Casati
Il maestro abita in un vecchio casolare di campagna, con le porte e le finestre orlate di cotto, fiancheggiato da un alto fienile, naturalmente vuoto, percorso da rondini che intrecciano i loro voli fra i nidi e le grandi finestre diroccate. La casa è fronteggiata, a una certa distanza, da villette di recente costruzione, allineate lungo la strada provinciale. Egli è venuto ad abitarvi con la moglie dopo che gli ultimi proprietari l’hanno abbandonata, visto che i loro figli non ne volevano più sapere di lavorare i campi: tutti in città, a stipendio fisso e a orario sindacale. Continua la lettura di Lui ha un’anima
Lorenzo Mercatanti Il prossimo compleanno Pequod 2010
di Angelo Australi
Di Lorenzo Mercatanti mi ero già interessato in questa rubrica scrivendo una breve nota sul suo racconto Una giornata in anticamera, uscito nel 2019 per la collana di narrativa del Circolo letterario Semmelweis, e in precedenza, sulla rivista fiorentina Pianeta Poesia, recensendo il romanzo pubblicato da Italic peQuod nel 2014, che già dal titolo anticipava la dimensione ironica dei contenuti: Il babbo avrebbe voluto dire ti amo, ma lo zio ne faceva anche a meno. Di recente, per la precisione ad agosto di quest’anno, sempre per la casa editrice anconetana, è uscita la racconta di racconti Il prossimo compleanno, che consiglio vivamente di leggere. Continua la lettura di “Il prossimo compleanno” di Lorenzo Mercatanti
di Marcella Corsi
Appena entrata mi viene incontro la morbidezza piumosa di Balù. Mi saluta in piedi sul tavolo di fronte alla porta d’ingresso, il lungo pelo bianco e grigio in lieve fremito sul corpo proteso verso di me. «Neanche un nodo», penso mentre lo accarezzo accostando il naso al suo tartufo rosa. Il punto di pelo bianco in cima alla coda ondeggia mentre comincia a fare le fusa.
di Rita Simonitto
“Tiresia si sentiva stanco e si sedette sul muretto.
Aveva fatto quella camminata sul monte Cillene, più facendosi trascinare dai profumi che dai colori della primavera che su quel monte comunque procedeva stitica. Ma tant’è. Senza saperlo, oppure lo sapeva, perché cieco sì ma stupido no, era come se fosse tornato sul luogo del misfatto. Succede. Sempre succede quando qualche cosa non è stata ancora chiarita del tutto. Si sedette dunque in attesa che qualche vaticinio, anche se proveniente da lui, lo smuovesse da quel turbamento. Ma nessun alito di chiarezza gli arrivò anche se percepì un muoversi leggero d’aria davanti a lui. Leggero, perché la ninfa Liriope aveva il passo danzante e quasi non poggiava al suolo. Non la vedeva ma ne conosceva a filo le sembianze, la sua dolce bellezza piegata dalla brutalità del Dio Cefiso.
Continua la lettura di Il canePubblicato nel giugno 2018
Non si può certo dire che Claudio Piersanti sia uno di quegli scrittori che rimpastando temi di attualità produce un libro a stagione, tra La Forza di gravità ed il suo precedente, Venezia, il filo dell’acqua, sempre edito da Feltrinelli, sono trascorsi ben sei anni. Continua la lettura di “La forza di gravità” di Claudio Piersanti
di Franco Arminio
Del tuo corpo so ancora poco
e delle mani
e della via benedetta
che gira intorno all’ombelico.
Ti amerò per i poeti
che non ti hanno vista,
per i poeti veri
che erano al mondo
quando tu non c’eri.
Darò tutta la mia gentilezza
alle tue mani.
Se ti vedo
mi sgretolo,
sventolerò le mie ossa
come bandiere. Continua la lettura di Sedici poesie inedite da “Evasori sentimentali”
di Giorgio Tagliafierro
APPUNTI
I
Sorridono alcuni con buon vino
Altri ne imitano
Portano scarpe distinti da terra
Ci si misura le mani
S’incontra letargo in fremiti di trottola
Si lasciano odori nel presente cipresso
Rimbalzi vocali in cieli di calce
Cerchi di stagno per un sogno dal caso
Un cenno avido di forza
Sulla scia della banda. Continua la lettura di Anàmnèsis
di Alberto Mari
Piccoli marciatori (A Luigi Pasotelli)
Sciabolate accostando
a guance a vele
la dimensione si lancia
orizzonte accorciato
il vetro neutrale
libera il respiro Continua la lettura di Da “Il tempo dei desideri”