di Paolo Di Marco
Dopo aver provocato la guerra con la Russia che sta ora conducendo per interposta persona, Venerdì 7 Ottobre Biden ha dichiarato guerra alla Cina. Continua la lettura di la Grande Guerra di Biden
di Paolo Di Marco
Dopo aver provocato la guerra con la Russia che sta ora conducendo per interposta persona, Venerdì 7 Ottobre Biden ha dichiarato guerra alla Cina. Continua la lettura di la Grande Guerra di Biden
di Paolo Di Marco
La danza Butoh proviene da Hiroshima; ci parla di lei, o forse siamo noi visti attraverso i suoi occhi. Trasforma il modo stesso in cui viene visto il corpo e la sua relazione col mondo e colle emozioni. Da quando ho visto i Sankai Juko molti decenni fa a Milano non ho più potuto vedere balletti e opere. C’è un coinvolgimento emozionale tale nel loro indicibile che brucia ogni altra esperienza simile. Continua la lettura di Il volto di MedUSA
Tra le analisi lette finora sulle pagine dei vari “amici FB” questa è sembrata a me la più calibrata e lucida ma, quando arrivo al punto in cui leggo: “Noi europei quindi siamo i veri destinatari del conflitto e del suo sciame di conseguenze. “, torna il buio e l’angoscia. “Noi europei”? Esagero ma mi fa pensare al “noi socialisti” prima dello scoppio della Grande guerra. Continua la lettura di Guerra in Ucraina. Prese di posizione (3)
di Donato Salzarulo
1.- La mattina del 7 gennaio, alle 10, avevo un appuntamento col mio parrucchiere. Ci sono arrivato con i fotogrammi negli occhi di ciò ch’era accaduto a Washington il pomeriggio dell’Epifania. Scrivo “Washington” e penso alla buonanima dello zio Antonio che, quando pronunciava questa parola, si riempiva la bocca come fosse un luogo della Terra immacolato e irraggiungibile. Continua la lettura di L’attacco al Congresso americano. Conversando col mio parrucchiere
Ospito questo intervento di Giuseppe Natale, che al mito del “mese principe delle vacanze e del meritato riposo e del desiderato svago” non può che accostare, purtroppo, un accorato richiamo alle tragedie passate e ai rischi attuali del mondo sempre più terribile in cui viviamo. [E. A.]
di Giuseppe Natale
E’ un Agosto, questo del 2020, davvero particolare con la pandemia ancora attiva nel mondo anche se assai meno aggressiva e letale. Il coronavirus non smette di ricordarci che la libertà di ciascuno/a non può e non deve danneggiare quella del prossimo. La si dovrebbe esercitare in equilibrio “ con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il diritto di far ammalare altri” (Presidente Sergio Mattarella, 31 luglio 2020).
Continua la lettura di Agosto
di Paolo Di Marco
La storia è sempre il prodotto di una collettività, ma nel ‘68 Piero Del Giudice è stato uno dei fulcri di quella fase della storia: se, quando anche gli asini volavano, l’aria li ha sostenuti, è stato anche grazie a lui. Se il sindacato è passato dalla fase insieme infantile e senile delle commissioni interne a forme di partecipazione maggiore come i consigli di fabbrica, è dovuto anche a lui. E anche se il ‘68 è stato prima sconfitto poi dileggiato, quello che è rimasto aleggiando della sostanza del sogno contiene anche il suo. Un grande cuore, una grande sete di giustizia, una grande sete di verità. Continua la lettura di Su Piero Del Giudice. Tre note.
di Ennio Abate
Ai miei interlocutori in questo scambio su POLISCRITTURE FACEBOOK (qui)
e in difesa della verità quando sembra (o è) detta «con le parole dell’errore» [1].
Non mi travesto da geopolitico, da storico o da politologo, ma col senno di poi vi pongo due domande: – quale altra soluzione sarebbe stata possibile alla crisi vissuta dal movimento e dalle neo-organizzazioni politiche (“nuova sinistra”, “sinistra rivoluzionaria”, “neocomuniste”) che a partire dal ’68-‘69 agirono in Italia per tutti gli anni ‘70; – le spinte in quegli anni ad usare la violenza nella ricerca di una soluzione erano (almeno in parte) endogene ai soggetti sociali e a quelli statuali (e parastatuali) che allora si mossero o del tutto esterne e immaginarie? Continua la lettura di Appunti politici (15): Sinceramente
DIALOGANDO CON IL TONTO (9)
di Giulio Toffoli
Capita raramente di vedere il Tonto girare per il centro con un libro sotto il braccio.
Lo fermo e gli chiedo: “Che fai di bello? Cosa leggi il solito classico …”
“No. – mi risponde sorridendo – Si tratta di una novità, se oggi si può dire novità un volume stampato tre mesi fa. In ogni caso un libro che tutti dovrebbero leggere per calibrare un poco meglio le proprie opinioni e uscire dal mondo delle impressioni occasionali e della manipolazione giornalistica”. Continua la lettura di Leggere Fagan è cosa buona e giusta …
DIALOGANDO CON IL TONTO (8)
di Giulio Toffoli
La discussione su Trump e dintorni si è andata allargando e direi che è anche cresciuta. Ringrazio tutti gli amici che hanno in modo variegato fatto sentire la loro voce ponendo critiche e sollecitando un approfondimento , Ennio, Cristiana, Annamaria, Franco e tutti gli altri. Un grazie particolare a Donato che mi ha risposto in modo puntuale fornendo ulteriori materiali per approfondire il discorso. Ho cercato in queste righe di mettere a fuoco alcuni aspetti che non erano stati adeguatamente chiariti, ben sapendo che vi sono fra di noi divergenze di interpretazione a cui solo il tempo potrà dare risposta … Continua la lettura di Ancora su Trump, il razzismo e altre amenità