Archivi tag: Viaggi

Epidemie, sovrappopolazione, viaggi

Un “medico” con la classica maschera a forma di becco, nel quale erano inserite spezie che si pensava purificassero l’aria evitando i contagi da peste, in una stampa di metà Seicento (Hulton Archive/Getty Images)

di Luciano Aguzzi

Negli anni Sessanta e parte dei Settanta diversi studiosi hanno lanciato l’allarme sulle conseguenze disastrose del continuo aumento della popolazione mondiale sugli equilibri ecologici e su quelli sociali. Poi il tema “sovrappopolazione” e la battaglia per la riduzione delle nascite sembrò passare di moda e, anzi, negli ultimi decenni si spinge per riprendere una politica di aiuti alle famiglie per rialzare il tasso di natalità in Italia e da molti parti si dice che accogliere i migranti stranieri è necessario per colmare i vuoti della bassa natalità nel nostro Paese.

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Su “Scorre il giovane tempo” di Meeten Nasr

Appunti di Ennio Abate

1.

Il titolo di questa Autoantologia delle poesie scritte da Meeten tra 1982 e 2014 viene chiarito leggendo a pag. 93 la poesia Nel bosco (da una stampa giapponese). E va subito in primo piano il legame con l’ Oriente di questo «viaggiatore svagato e inconsapevole», come l’ha definito Gianpiero Neri (pag. 35). In questo suo esplorare Meeten a me pare anche goloso, eclettico e culturalmente attrezzato. Ha il respiro del cosmopolita. Per l’essere figlio di «madre sefardita»? Grazie anche ai suoi studi di «epistemologia e di storia della scienza»? Non saprei dire. Ma, nel suo andare in giro per il mondo («Tornando da Bali senza scalo inseguivamo la luce del tramonto. Trascorsi le ore della più lunga notte attraversando l’India e osservando la Terra dal finestrino», pag. 97) a me pare che l’assorbimento, che rozzamente chiamerei delle culture orientali, abbia prevalsoi sulla sua stessa formazione umanistica («ha fatto studi di filologia greco-latina»).

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Palmira

palmira 2

di Piergiorgio Siena

Una strada che taglia il deserto
dritta, infinita, nera,
ai lati terre arse, di cera
e sparse tende di beduini.
Intorno giocano bambini
e donne su un braciere di rame
cuociono tonde pile di pane.
Tra gli sparuti arbusti
un cane rincorre una ragazza scalza
e un vento caldo che rapido s’aggira
crea un vortice che serpeggia, s’alza,
li avvolge, li scuote e si disperde.
Poi, dallo sfondo vedo avanzare una macchia verde
un sospirato sogno nell’umida calura.
E d’improvviso ti inonda l’emozione
delle mille colonne, di rosate mura
pulite come in una scena di cartone.
Sono le pietre splendenti di Palmira. Continua la lettura di Palmira

La storia/le storie

storia-del-presepe-09-g

di Eugenio Grandinetti

La storia

La storia dei personaggi importanti,
degli eventi memorabili, la sequenza
di guerre tra gli stati e dei trattati
di pace stipulati tra i soliti potenti
mentre restano i rancori degli umili,
la storia di cui resta memoria Continua la lettura di La storia/le storie

Appunti su «Viaggi» di Eugenio Grandinetti

itaca 1

di Ennio Abate

1.
«Viaggi» è smentita e critica indiretta del viaggiare reale (e dell’ideologia del “nuovo” che al viaggio spesso s’accompagna). L’io poetante che parla in questi versi, infatti, dichiara subito d’essere stato uno scrittore sedentario e offre un bilancio dei viaggi mentali da lui compiuti sul «foglio bianco di carta». Di altri possibili viaggi, non avvenuti e per giunta imprecisati, apparentemente si rammarica. Accampando ragioni alquanto generiche («Ci sarebbero stati altri percorsi,/ ma infermo era il proposito/ e la meta era incerta» (13), che paiono in contrasto con la ragione profonda (e filosofica) della sua scelta sedentaria desumibile dal senso generale della sua stessa poesia. Continua la lettura di Appunti su «Viaggi» di Eugenio Grandinetti

Poesie da “Viaggi”

pozzanghera

di Eugenio Grandinetti

Eugenio Grandinetti, Viaggi, ilmiolibro.it 2014

[I viaggi che ci accingiamo a fare non possono esser considerati delle gite organizzate perché prevedono percorsi inconsueti,attraverso lo spazio ed il tempo,attraverso la memoria e la speranza,attraverso il reale e l’immaginario per giungere in un luogo provvisorio della mente che non sarà una meta ma solo una tappa da cui ,dopo una breve sosta,riprendere il cammino per altri viaggi ancora. (E. Grandinetti)]

Il mio viaggio

Il mio viaggio di sedentario è questo
foglio bianco di carta,questo attorto
percorso del pensiero,questo
filo d’inchiostro,esile,che segna Continua la lettura di Poesie da “Viaggi”