Archivi tag: Hitler

L’età di Biden

 

Bollettino elezioni americane (2)

di Raffaella Ferraiolo Depero

Ragazzi non c’è niente da fare, anche se Balordo44 ha proposto Michell Obama e Strullo45 AOC come alternative a Biden nelle elezioni presidenziali la scelta è binaria: Biden oppure Trump.
La convenzione democratica è al lavoro, chiedendo freneticamente il parere dei vari Strulli e Balordi, ma pare che non ci sia niente da fare.

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Ricordare e sognare

 In margine a “Viviamo senza sognare” di F. Nova (qui)

di Rita Simonitto

Visto che le poesie non sono soltanto ‘pezzi ‘e core’ ma trasmettono anche dei messaggi volevo soffermarmi su due punti. Continua la lettura di Ricordare e sognare

Guerra in Ucraina. Prese di posizione (14)

 

 

Guerra in Ucraina. Prese di posizione (9)

Pagine della Bibbia Koberger del 1483

di Marga

C’è un virus che si aggira per l’Europa (e in altre parti del mondo) il quale, anziché attaccare il corpo, attacca la mente. Una viralità che passa inosservata fintanto che non si arriva alle estreme conseguenze. La mente infatti non ha ‘corporeità’ e quindi i suoi malanni non sono immediatamente percepibili se non all’occhio esperto: perciò quando si interviene può essere troppo tardi. Anche questo virus ne rispetta le peculiarità: è molto contagioso, si appiccica ai fragili e a coloro che hanno poche difese immunitarie (ovvero non sanno pensare ‘in proprio’), e assume, com’è sua natura, varie mutazioni. Ma il suo compito rimane quello: allargare il parterre degli ospiti da contagiare. Le mutazioni si presentano nelle vesti del “luogo comune” (molto infettivo); nell’apnea del campo informativo (che, essendo sempre quello di parte, si asfissia da sé solo); nell’inversione dei valori linguistici pilotati a seconda di chi li sta esprimendo. Orwell insegna. Contemporaneamente, il linguaggio viene confinato ad un livello concreto (il nome è la cosa) e non riesce a passare ai livelli superiori dell’astrazione, della metafora e della simbolizzazione. Faccio un esempio ricorrendo ad una litania sentita di frequente nelle nostre ‘beatitudini’ infantili: “se trovi piacere da solo, ovvero ti masturbi, diventerai cieco!” E via con il terrore, dilaniati tra la possibilità di perdere la vista e il perdere il piacere. Ma il senso era diverso: se continui a masturbarti intellettualmente, parlandoti sempre addosso, compiacendoti di te stesso, certamente diventi ‘cieco’ di fronte alle istanze altrui, a loro volta usate come meri ammennicoli di piacere e non interlocutori. La modalità di attacco di questo virus è anch’essa orientata alle ‘vie respiratorie’ le quali, metaforicamente intese, permettono gli scambi tra il dentro (noi) e il fuori (gli altri). Essendosi perduto il senso del tessuto sociale (ulteriormente danneggiato dalle esagerate/assurde restrizioni legate alla pandemia) oggi la tutela linguistica è decaduta. Una ‘archeolingua’ (come la definisce G. Orwell) va sostituita dalla neo lingua la cui funzione, una volta radicatasi nella popolazione, renderà impossibile ogni pensiero eretico. Qualunque pensiero discordante o contrario viene considerato uno psico-crimine il cui portatore va messo alla gogna. Questo è lo spettacolo che oggi è sotto l’occhio di tutti! Continua la lettura di Guerra in Ucraina. Prese di posizione (9)

Storia e cronaca dei fatti di Palestina

di Giorgio Mannacio

1.
Tempo  fa ebbi l’occasione di esprimere su Poliscritture le mie opinioni sull’eterno conflitto che brucia la terra di Palestina. Mi  considerai “filopalestinese “ secondo una formula molto generica ma- penso – sufficientemente significativa. I luttuosi e tragici fatti di queste ultime settimane mi rafforzano in quell’opinione e mi spingono verso alcune ulteriori considerazioni di tipo generale ma dotate  di una valenza specifica. Continua la lettura di Storia e cronaca dei fatti di Palestina

Nella zona grigia del revisionismo storico

Nel 1999 come “Associazione culturale IPSILON” organizzammo a Cologno Monzese un incontro-dibattito con lo storico Pier Paolo Poggio, autore di “Nazismo e revisionismo storico”(Manifestolibri 1997). Ne ricavai quello che doveva essere il n. 1 de “I quaderni di Ipsilon”, rimasto poi impubblicato per il venir meno dell’Associazione proprio quando si stava per festeggiare i suoi dieci anni di attività. A vent’anni da allora, in coincidenza con la “Giornata della memoria”, che  l’Amministrazione Comunale leghista ha creduto di dover controbilanciare aggiungendovi un “Giorno del ricordo 2019” (qui) con tanto di proiezione del film sulle foibe “Rosso Istria”(giustamente criticato: qui) e testimonianza di un “esule e figlio di infoibati”, mi sembra quasi doveroso contrapporre il contenuto di quel “quaderno-fantasma”. Di fronte agli sproloqui propagandistici e  presuntuosamente disinformati che s’incontrano sui social quando si parla di Shoah, fascismo, nazismo, gulag e lager,  testimoniare  la qualità di una riflessione storica e culturale  andata del tutto persa mi pare  questione elementare di igiene mentale. Bisogna pur tentare di uscire da questo  oggi informe, in cui come diceva Fortini nell’intervento in Appendice «mentre continuiamo a scoprire inimmaginabili fosse comuni, accettiamo che la storia del secolo, cioè la nostra vita, ci sia raccontata come una favola di burattini, i buoni qui e i cattivi là, tutto chiaro.» [E. A.]

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Nuovi immigrati: Daniel Contreras e Daud Malak

Da SAMIZDAT COLOGNOM n. 1 PROVA DIC. 1999

[Cliccando sul link qui sopra si accede al PDF che contiene tutti gli articoli del n. 1]

di Ennio Abate

Dal 1999 al 2005 ho pubblicato  otto numeri di una fanzine,  redatta solo da me, fotocopiata  e circolata in poche copie.  Ne ripubblico alcuni testi che a distanza di tempo  conservano una loro vivacità e assumono anche nuovi significati. [E. A.]  

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Mi diceva Anastasia

di Arnaldo Éderle

La tremenda storia della  Russia invasa dalle divisioni di Hitler viene narrata attraverso un duplice filtro: il racconto di una donna russa, Anastasia,  e la rielaborazione dell’autore italiano, che la riporta incantato come un bambino-poeta.   Veniamo a sapere della bella, piacevole e pacifica vita  di ricchi  contadini e  dell’orrendo spettacolo di cadaveri tra la neve. Il prima, il poi…Le ragioni della  guerra? Questa poesia non le sfiora. [E. A.]

Mi diceva Anastasia che i suoi parenti
siberiani erano molto ricchi,
russi con tanti rubli che investivano in
elargizioni volontarie alle loro famiglie che
spesso vivevano in Moldavia e lì passavano la loro Continua la lettura di Mi diceva Anastasia

Appunti eretici sulla democrazia e il popolo

di Giorgio Mannacio

 

1.
Inizio con una giustificazione del titolo, che vuol essere un po’ dissacrante. L’eresia riguarda i concetti di popolo e democrazia più che mai inflazionati in questa triste stagione politica dell’Italia.
Sono convinto che rispetto a tali due termini occorra una certa chiarezza. Ciò eviterà – forse – di cadere preda di facili illusioni. Continua la lettura di Appunti eretici sulla democrazia e il popolo

In morte di un reazionario

di Ennio Abate

PUNCTUS CONTRA PUNCTUM: CERONETTI/SAMIZDAT

La morte di Guido Ceronetti ha dato la stura ai panegirici sulla stampa: “grande scrittore”, “grande traduttore” di testi biblici, ecc. Mi ha stupito (solo perché sono vecchio) che su Facebook molti “amici” si accodassero agli osanna e condividessero la sua ultima intervista al “Fatto quotidiano” (qui) di Silvia Truzzi, sovranisticamente intitolata “Sono un patriota orfano di patria. Italia, regno della menzogna”, un vero “grido di dolore” reazionario. E allora ho ripescato nel mio salvadanaio culturale alcuni spiccioli di cultura critica del solito Fortini, che Ceronetti l’aveva conosciuto da vicino (qui). I commenti seguiti mi hanno indotto a  contestare punto per punto  le “sparate” di Ceronetti in quella intervista. [E. A.]

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