di Antonietta Cianci
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Cinema Teatro Marzocco

di Angelo Australi
– Lo so, …stai fingendo.
Invece gli confermai che davanti al Cinema Teatro Marzocco c’ero passato almeno quattro volte, prima di andare da lui.
– Lo dici solo per costringermi a uscire.
– Aprono lunedì, mercoledì e venerdì. Dopo cena. E sempre con film proibiti ai minori.
– Nude come dici, nei cartelloni del cinema non ne ho mai viste…
– C’è la striscia nera della censura, a nascondere il triangolo di pelo -. Ridevo a singhiozzi eccitati, ironizzando sulla sua indecisione.
– …Magari a cosce accavallate, che fanno immaginare laggiù in fondo. O in bikini, …questo sì.
– I cartelloni del film in programmazione li espongono il primo pomeriggio del giorno stesso della proiezione. Nell’atrio, dove sta la biglietteria. Solo per non fornire pretesti a chi passa di lì per andare ai giardini. Alzano la saracinesca alle quattro per fare le pulizie dei locali, e così espongono i manifesti in bacheca.
Continua la lettura di Cinema Teatro MarzoccoQuartetto

di Antonio Sagredo
Continua la lettura di Quartetto
“Parea ch’a danza e non a morte andasse
ciascun de’ vostri o a splendido convito”
Giacomo leopardi
Pudesse o instante da festa romper o ten luto
Sophia de Mello Breyer Andresen
Viaggio eleusino
di Antonio Sagredo
I cembali dei presentimenti a te, Eleusina, incantata
che muori nella neve imminente e risorgi al primo fiore
e il mito ti è fedele ancora, e le tue labbra ora
sono spente da cingolati che radono l’Oriente – svegliati! Continua la lettura di Viaggio eleusino
Tredici poesie da “Fiammiferi”
di Canio Mancuso
Scienza degli addii
La luce dell’inverno
che nell’androne
cancella i nostri passi
annebbia la moviola
e non chiede elemosine
di carezze e abbandoni. Continua la lettura di Tredici poesie da “Fiammiferi”
Rapsodia Liquida (in tempo di Guerra)
di Salvatore Dell’Aquila
A Roma, tuttavia
Io sono lungo un fiume
io sono un fiume limpido e limaccioso
l’angusto mio me stesso da cui vorrei fuggire
maneggiando solo focali estreme
veleggio sui fondali che la mia vita intera
hanno osservato giustificato accolto
fino all’ammainare in questa sera Continua la lettura di Rapsodia Liquida (in tempo di Guerra)
Con queste mani
Drammaturgia in versi per voce sola e indignazione molta
di Mariella De Santis
Il testo che segue è stato ispirato da una coraggiosa intervista di Emilio Quadrelli ad Anna (nome di fantasia), apparsa su Alias (nr. 10 anno 5 del 3 febbraio 2007), inserto culturale del quotidiano il Manifesto, allegato al giornale ogni sabato. Dall’articolo riporto quali veri il rapimento di Anna nel 1996, a 13 anni, per essere portata a lavorare in una fabbrica italiana, i ripetuti stupri e la deportazione in un bordello per militari, paramilitari e civili operanti in Albania dal 1998, la liberazione a mano armata nel 2004 da parte del fratello al comando di una milizia di trafficanti d’armi e la sua condizione di vita al momento dell’intervista.Molto altro di quello che ho scritto mi è stato raccontato da donne immigrate incontrate vivendo…Per questo motivo nel mio testo, la protagonista l’ho chiamata Milena e non Anna. Il resto è da considerarsi mia creazione artistica cosa questa, come sappiamo, non sufficiente ad attribuirle lo statuto di finzione. Questo mio testo è dedicato ai giornali e ai giornalisti indipendenti che molestano le nostra visione delle cose, alle colonne della mia famiglia Lina, Angela e Roberta e alle migliaia di sorelle ignote che vorrei tutte abbracciare. [M. De S.] Continua la lettura di Con queste mani
Canto per Maddalena
di Antonio Sagredo
e ancora mi scrive…
e ancora mi scrive di bende che prestano al sangue le parole
perché solo dai morti mi aspetto un sincero tradimento nel tragitto,
perché io possa presentarti Pierrot e Arlecchino nell’orto degli ulivi
che la gloria si giocano a testa e croce per un bacio di lusinghe. Continua la lettura di Canto per Maddalena
Su «Ma quale rivoluzione»
di Ennio Abate
Sul sito di “Le parole e le cose” (qui), in occasione della morte di Pietro Ingrao, è apparso un articolo di Francesco Pecoraro intitolato «Ma quale rivoluzione». Questa è la mia replica. [E. A]
Quando spolveri il sacro ripostiglio
che chiamiamo “memoria”
scegli una scopa molto rispettosa
e fallo in gran silenzio.
Sarà un lavoro pieno di sorprese –
oltre all’identità
potrebbe darsi
che altri interlocutori si presentino –
Di quel regno la polvere è solenne –
sfidarla non conviene –
tu non puoi sopraffarla – invece lei
può ammutolire te –
(Emily Dickinson, Tutte le poesie, 1273, pagg.1277-1279, Mondadori, Milano 1997) Continua la lettura di Su «Ma quale rivoluzione»
Due comete
di Paolo Ottaviani
LA STANZA È ANCORA NUDA
Dentro il cassetto del mio comodino
c’è una foto di quando ero ragazzo,
un foglio di quaderno, un temperino… Continua la lettura di Due comete